24 gennaio 2015

DOPO 172 UNA DONNA ALL' ECONOMIST





di Iva Testa


Per la prima volta nei 172 anni di storia del settimanale londinese The Economist una donna
é diventata Direttore della prestigiosa testata. Zanny Minton Beddoes, 54 anni, succederà
dal primo febbraio a Jhon Micklethwait, direttore per un decennio.

Zanny finora era capo della Business section (economia, finanza, scienza, tecnologia).
"Sono contenta dell'opportunità che mi viene offerta" ha detto. Lei fa parte di Economist da 20 anni,
in cui ha scritto su Africa, Europa orientale e America. Laurea ad Oxford, master ad Harvard
concludono una carriera eccezionale.

L'Economist forse vuole lanciare un segnale di innovazione, per sfondare il tetto di cristallo che
ha tenuto fuori le donne dai giornali. O forse vuole battere il cambio della guardia al Guardian,
altro prestigioso mezzo d''informazione, dove in corsa per la Direzione ci sono due donne: una
giornalista inglese che ha già fatto carriera c'era già stata, ma per riuscirci é dovuta andare in America:



Tina Brown e ha diretto Vanity Fair.
E' il momento delle giornaliste in Inghilterra. Siamo contente perché sappiamo cosa vuol dire fare questo mestiere. Per fortuna in altri paesi (incluso il nostro) ci sono donne che dirigono giornali, ma certo sempre meno degli uomini. Il cammino dell'emancipazione é lento...lo sappiamo..

Ma sappiamo anche che donne, per genetica, sono portate ad una maggiore curiosità.
E quale migliore occasione che curiosare tra le notizie e raccontarle?...
I nostri migliori auguri a Zanny e buon Lavoro....

13 gennaio 2015

TUTTI ......ANCHE NOI






di Iva Testa

La strage francese coinvolge tutti...anche noi.
I fatti sono noti, anche se c'é ancora molto da capire.
 
L'intelligence aveva lanciato l'allarme, ma non é servito.
Nella splendida Parigi hanno attaccato la stampa e la satira, voci di libertà.
E la stampa di tutto il mondo ha seguito gli avvenimenti francesi.
 
Domani  il settimanale Charlie Hebdo uscirà in edicola con le sue note vignette.

Tutti si sono uniti attorno al terrore seminato dai terroristi.
La presenza di tutti i leaders mondiali ha detto senza parole che il pericolo riguarda tutti.
Sono terroristi addestrati, ricchi, appoggiati da basi logistiche, e combattono in nome di "Allah é grande".
Non hanno paura di morire,,,colpiscono obiettivi mirati.
 
Questa volta il cuore dell'Occidente.
Hanno anche lanciato la sfida al Papa....
Seminare terrore é il loro compito.
 
L'Europa deve trovare politiche comuni per rafforzare la sicurezza delle proprie frontiere senza respingere i migranti. L'intelligence deve fare il proprio mestiere coordinandosi e riuscendo a prevenire un altro attentato.
Non é facile..la lotta é durissima, ma solo contrastandola con tutti i mezzi a disposizione, potranno essere minori gli attacchi alla democrazia.