27 maggio 2006

ELEZIONI AMMINISTRATIVE A ROMA




Riceviamo da Candidate al Comune di Roma e nei Municipi, che hanno contattato Aspettare stanca e ne condividono le richieste per una democrazia paritaria ed elettrici ed elettori informati, il seguente comunicato e volentieri lo pubblichiamo.









Per il Comune di Roma (scheda celeste)

con Veltroni sindaco:

L’Ulivo per Veltroni Roberta Bortone- economista del lavoro-http://www.robertabortone.it/
Lista civica Roma per Veltroni Giuseppina Capaldo http://www.giuseppinacapaldoperveltroni.com/
Verdi per Veltroni Denise Lupi scenarte@libero.it
Di Pietro Italia dei Valori Anna Addamiano giornalista e pittrice 3392190822
I Municipio- con Lobefaro presidente-http://www.lobefaro.it/
Roma Arcobaleno Angela Scarparo candidata anche in alcuni Municipi
http://www.listarcobaleno.org/

Per i diciannove Municipi (scheda rosa)

Candidate presidenti nei Municipi
Antonella De Giusti XVII Municipio degiusti@iperv.it http://www.veltroniroma.it/documenti/dettaglio.asp?id_doc=529

Candidate nei Municipi

I Municipio- con Lobefaro presidente-http://www.lobefaro.it/
L’Ulivo per Veltroni Lucia Marchi
Roma Arcobaleno Angela Scarparo

II Municipio con Guido Bottini presidente http://www.veltroniroma.it/documenti/dettaglio.asp?id_doc=514
Rosa nel Pugno.Katiuscia Giubilei

III municipio con Orlando Corsetti presidente http://www.veltroniroma.it/documenti/dettaglio.asp?id_doc=515
Valentina Grippo v.grippo@fastwebnet.it

XI Municipio con Andrea Catarci presidente. http://www.veltroniroma.it/documenti/dettaglio.asp?id_doc=524
Concetta Fusco 337433306

XIII Municipio con Paolo Ornelli presidente
Ludovica Sacchet

XVII Municipio con Antonella De Giusti presidente degiusti@iperv.it
Rosa nel Pugno.Fabiana Capasso

XX Municipio con Claudio Tinari presidente http://www.veltroniroma.it/documenti/dettaglio.asp?id_doc=711
L’Ulivo per Veltroni - Benedetta Cappon benedettacappon@gmail.com
Lista civica Roma per Veltroni Carla De Benedetti http://ventidasinistra.blog.kataweb.it/ventidasinistra/
Verdi per Veltroni Fiorella Menchinelli menchinellis@libero.it

11 maggio 2006

COSA FACCIAMO NOI GIORNALISTE PER COMBATTERE LA VIOLENZA?


Sepolti vivi. Lei ed il bambino che portava in grembo e che doveva nascere tra pochi giorni. Sarebbe morta così Jennifer Zacconi, la ventenne incinta al nono mese il cui cadavere è stato trovato in un campo a Maerne e per il cui omicidio è accusato Lucio Niero, ritenuto il padre del piccolo che avrebbe commesso il delitto per nascondere alla moglie la sua relazione con la ragazza. L' autopsia ha evidenziato che la giovane ha respirato una grande quantità di fango prima di morire. E anche il suo bambino è morto per mancanza di ossigeno”.

E’ uno dei tanti lead preso da un quotidiano e relativo all’ultimo agghiacciante caso di violenza contro una giovanissima. Violenza che negli ultimi tempi si sta colorando di fosche tinte, fino ad arrivare al macabro caso della donna trovata decapitata in un’area di servizio di Roma.

Stando ai rapporti pubblicati dalle organizzazioni che studiano i casi di violazione sistematica dei diritti umani, tra cui quello dell'Unicef, la violenza è un dramma quotidiano, familiare, che colpisce tra il 20 e il 50 per cento della popolazione femminile, a seconda delle regioni. E non si tratta di una specificità dei paesi in via di sviluppo, economicamente svantaggiati, è' un fenomeno transnazionale che colpisce sia le famiglie di facoltosi professionisti del Nord America, sia i nuclei familiari delle baraccopoli alla periferia delle capitali del Sud del mondo.
Su Internet si possono trovare pagine e pagine relative alla tipologia e alle statistiche (vedi post precedente), ma ciò che io mi chiedo non è tanto perché e come e dove…… domande importanti per la conoscenza oggettiva del problema, quanto COSA FACCIAMO NOI GIORNALISTE PER AIUTARE LE DONNE A COMBATTERE LA VIOLENZA FISICA, MORALE E SOCIALE CHE CONTINUA AD ABBATTERSI SU DI LORO?.

NON POSSIAMO PENSARE SOLO ALLE NOSTRE CARRIERE….ALLE QUOTE ROSA NELLA PROFESSIONE. NON POSSIAMO ESSERE COSI’ EGOCENTRICHE E IPOCRITE DA INDIGNARCI E POI…. NON AGIRE DI CONSEGUENZA
In numerose regioni italiane, ad esempio, in particolare Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Lazio, ecc. esistono Associazioni, Centri antiviolenza che offrono servizi a sostegno di donne maltrattate o che hanno subito violenza sessuale e così via…… Ma chi ne parla? Chi li conosce?

ECCO ALLORA CHE IL NOSTRO LAVORO DIVENTA UN LUOGO IN CUI CONDIVIDIRE PROBLEMI E LOTTE NON SOLO DELLA CATEGORIA, MA DI TUTTI.
L'INFORMAZIONE E' UN DIRITTO E NOI CHE LAVORIAMO NEL SERVIZIO PUBBLICO, PIU’ DI CHIUNQUE ALTRO ABBIAMO IL DOVERE DI DIFENDERE QUESTO DIRITTO. COME? INNANZITUTTO CON LA VERITA', POI CON LA QUALITA' E AL SERVIZIO DELLA GENTE E DI CHI PAGA IL CANONE, DONNE COMPRESE!!!

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QUALE VIOLENZA.....QUANTA VIOLENZA SULLE DONNE



Dalla prostituzione alle percosse. Le tipologie di violenze perpetuate ai danni delle donne in ambito familiare sono innumerevoli. Stando al rapporto Unicef, le più diffuse sono:

Aborti selettivi. Nascere donna, per molte, è un marchio. Per altre non è nemmeno una possibilità. Un caso esemplare di questo fenomeno è la Cina. Il 12 per cento delle gravidanze che avrebbero comportato la nascita di una femmina, sono state interrotte. In India si contano indicativamente 10 mila casi di infanticidio femminile all'anno. Questo fenomeno ha portato a quello che è stato chiamato il "missing million". Ossia i milioni di donne che semplicemente non esistono. E sono tanti, ammontano circa a 60 milioni.

Abuso sessuale delle adolescenti. L'incesto è uno tra i più frequenti casi di violenza ai danni delle giovani donne. E' un fenomeno che non conosce confini. Secondo le analisi, tra il 40 e il 60 per cento dei casi di incesto, le vittime non hanno ancora raggiunto i 15 anni di età.

Prostituzione forzata. Anche il fenomeno della prostituzione forzata è diffuso ampiamente in molte aree del mondo. Paesi come il Senegal e la Nigeria si contraddistinguono per la pratica comune di inviare in Medio Oriente decine di migliaia di ragazzine destinate ai bordelli locali. In Sudafrica, come in Nepal, la prostituzione delle figlie è considerata una fonte di guadagno per la famiglia. In India è pratica comune "donare" le giovani donne a predicatori al fine di "servire il tempio".

Mutilazioni sessuali. E' stato calcolato che 130 milioni di donne nel mondo hanno subito l'orrenda pratica della mutilazione sessuale. L'infibulazione è un fenomeno tipico delle nazioni africane. E' ancora presente in 28 paesi e in molte comunità emigrate nei paesi occidentali. Annualmente, pare che circa due milioni di ragazzine poco più che bambine subiscano questa pratica. Le conseguenze sono: possibile morte, rischio di infertilità e sicuri traumi psicologici.
Matrimoni forzati. Il fenomeno del matrimonio forzato riguarda milioni di adolescenti. I limiti legali per essere dichiarata in età da matrimonio, sono spesso molto più bassi rispetto a quelli dei maschi.

Suicidi indotti. Non sono infrequenti i casi di suicidio forzato ai danni di donne anziane rimaste vedove. Le motivazioni? Economiche.

Deturpazioni con acido solforico. L'acido solforico è un'economica arma utilizzata per sfigurare e, a volte, uccidere una donna. E' una pratica frequente in Bangladesh, dove si registrano circa 200 casi all'anno. Le motivazioni che spingono un uomo ad adottare questo mezzo sono infinite: dal rifiuto di un corteggiamento, alla vendetta, al semplice desiderio di sottomettere un essere umano.

Percosse e violenze coniugali. Un fenomeno che non ha confini. Il 37 per cento delle donne che, negli Stati Uniti, si sono rivolte presso centri medici in seguito a una violenza, hanno dichiarato di essere state vittime dell'attuale o dell'ex partner. In Canada, il 29 per cento delle donne dichiara di essere stata picchiata almeno una volta dal coniuge.

Rischio Aids. Spesso, durante i rapporti sessuali, la donna non ha il permesso di richiedere l'utilizzo del preservativo al fine di tutelarsi. Il risultato sono circa 14 milioni di donne che hanno contratto il virus. E' incredibile poi la credenza in alcune regioni del Kenya e del Ghana, dove si pensa che un uomo affetto da Aids possa purificarsi se ha un rapporto con una vergine. Capita quindi che, al fine di liberarsi dalla malattia, non solo si ricorra alla violenza ai danni di bambine, ma si contribuisce alla diffusione del virus.

Stupro coniugale. Solo quindici nazioni nel mondo hanno iniziato a legiferare contro i casi di stupro coniugale. E' un fenomeno diffusissimo ovunque nel mondo e, spesso, non viene considerato tale. La costante condizione di sottomissione e di "appartenenza" al marito, fa sì che la donna non si ribelli nè consideri l'atto sessuale, fatto contro la sua volontà, come uno stupro.

Abusi psicologici. Anche questo é un fenomeno estremamente diffuso in moltissime nazioni. Consiste sostanzialmente negli atteggiamenti di intimidazione e di persecuzione del marito ai danni della donna al fine di creare dipendenza, isolamento, sottomissione.

Omicidi per "onore". Nelle nazioni come il Bangladesh, l'Egitto, la Giordania, il Libano, il Pakistan, accade che le donne vengano uccise per mantenere l'onore della famiglia. nel 1997 più di 300 donne sono state vittime di un fidanzamento sbagliato, di un caso di adulterio, di mancanza di verginità.

Omicidi per "dote". Sono oltre 5 mila le donne che, annualmente, vengono uccise perché la famiglia acquisita non ha rispettato i patti per il pagamento della dote.