29 aprile 2006

POSTA. Gli auguri di LETTERAPERTA al nuovo Parlamento ricordando gli impegni presi sulle donne

Riceviamo da Letteraperta un messaggio di auguri al nuovo Parlamento e alle neo-parlamentari ricordando gli impegni presi. Messaggio che condividiamo e che volentieri pubblichiamo


In fondo alla pagina pubblichiamo anche un invito di Daniela Brancati
per l'Associazione Roma Caput Mundi







Si è aperta la XV legislatura. Nel nuovoParlamento siederanno 40 senatrici e 78 deputate. Meglio del passato, anche se la rappresentanza femminile in Parlamento è ancora lontanadall’essere adeguata alla realtà. Le donne al Senato sono il 12,8% del totale e alla Camera il 12,3%. Le elettrici sono, invece il 54% dei votanti.
Per l’associazione LETTERAPERTA, che si batte per una reale rappresentanza femminile nelle istituzioni e nei processi decisionali, si tratta di un risultato positivo, viste anche le grandi difficoltà incontrate dalle donne in queste elezioni politiche 2006. Difficoltà dovute, principalmente, a una legge elettorale iniqua che ha demandato ai partiti l’assegnazione dei posti ‘sicuri’ nelle liste elettorali, e che ha privato i cittadini dello strumento della preferenza, che permetteva quanto meno di poter votare una donna.
LETTERAPERTA augura al nuovo Parlamento e al nuovo governo che presto si insedierà 5 anni di buon lavoro, ricordando che migliaia di donne si sono impegnate prima, durante e dopo le elezioni affinchè la presenza femminile nonvenga relegata in ruoli secondari. E ricordando che in tal senso si sono impegnati, per il nuovo Esecutivo, anche Franco Marini, Vannino Chiti,Francesco Ferrara, Luciana Sbarbati e Enrico Boselli, che come Associazione, abbiamo incontrato prima delle elezioni.
Aspettiamodunque fiduciose.
la Presidente, Daniela Brancati
la Portavoce, Mariangela Pani
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Carissimi, l'Associazione Roma Caput Mundi, che presiedo, in occasione delproprio decennale ha organizzato in collaborazione con il vicesindaco di Roma Mariapia Garavaglia, l'evento di cui allego l'invito. per festeggiare insieme a noi, ma anche per aderire allo scopo sociale dell'iniziativa, sperodi vedervi sia alla mostra, dove è possibile vedere i quadri, sia all'asta,dove è possibile acquistarli. Grazie, Daniela Brancati
Mostra: Roma, 4 maggio, ore 19,30
Centro Espositivo Dipartimento CAVEA
ingresso via Borghese (angolo via Ripetta)
Asta: Roma, 16 maggio, ore 19,30
Casa del Cinema - Sala Deluxe
L.go Marcello Mastroianni 1 (Villa Borghese)

28 aprile 2006

EVA CONTRO EVA



COSA NE PENSI?:

Sul Corriere della Sera di giovedi, 28 aprile 2006, e' apparso un articolo sulla rivolta in Francia di 143 socialiste "importanti" contro la collega Segolene Royal, in testa ai sondaggi per la corsa all'Eliseo. Con una sorta di lettera aperta-manifesto la attaccano perchè secondo loro l'eccessiva visibilità personale oscurerebbe la presenza delle donne nelle liste e il dibattito politico!!! Eppure è l'unico candidato in grado di contrastare il pericoloso ultra-conservatore Sarkozy già accreditato al 48-50 per cento!! Sotto l'articolo un commento di Maria Laura Rodotà dal significativo titolo: "L'odio autolesionista delle elites femminili".

Invece sul Magazine del Corriere della Sera del 16 marzo 2006, e' apparso un altro interessante articolo dal titolo: "L'hobby preferito dalle donne? Fare lo sgambetto alle altre donne (meglio ancora se amiche)". Una studiosa, autrice di diversi libri, Susan Shapiro Barash ha intervistato 500 colleghe per capire perchè su certi temi la solidarietà tra signore va (spesso) a farsi benedire, lasciando il posto ad invidie e guerre in rosa, da cui escono quasi sempre vincitori gli uomini.
Scrive tra l'altro Susan Shapiro: "Quando ho iniziato a redigere i miei dati, mi sono resa conto di quanto effettivamente fosse diffuso il pro­blema. Oltre il 90% di donne di diversi ceti sociali afferma che l'invidia e la gelosia nei confronti di altre donne ravviva la loro vita. L'80% sostiene di provare gelosia per altre donne sin dalle scuo­le elementari. Il 90% dice che la competizio­ne sul posto di lavoro avviene principalmen­te tra donne, piuttosto che tra donne e uomi­ni. Oltre il 65% ha affermato di essere gelosa della loro migliore amica o della sorella. A ol­tre il 70% era familiare il concetto di donne che portano via il marito, l'amante, il ragazzo o il lavoro all'amica. Il 40% ha riferito di essersi vista portar via da un'amica il marito, l'amante, il ragazzo o il lavoro. Il 25% ha di­chiarato di aver portato via a un'amica il ma­rito, l'amante, il ragazzo o il lavoro."
Ci piacerebbe conoscere il tuo parere intellettuale, morale o sociale....quello vero che nasce dal cuore. In fondo al post c'é lo spazio del commento..... puoi firmarlo o lasciarlo anonimo...... MA E' GIUNTO IL MOMENTO DI PARLARE APERTAMENTE DI QUESTO STATO D'ANIMO O "MALE OSCURO" .... che tanto ci limita!!! Forse capendo ....possiamo cominciare a superarlo o a viverlo pienamente se ci sembra utile.....

27 aprile 2006

PAROLA D'ORDINE: "PIU' DONNE NEL SINDACATO USIGRAI...AI VERTICI E NELLE COMMISSIONI"





di Iva Testa
Giovanna pone un problema: una paritetica dove la visibilità delle colleghe sia forte, per ottenere risultati concreti sulla vertenza rosa di maggio.

Credo che abbia molta ragione perchè il terreno delle donne è difficile e allora essere tante può essere utile. Credo però che con la vertenza di maggio inizi soltanto il nostro percorso. Riequilibrare la rappresentanza delle donne in RAI sarà frutto di un cammino lungo e denso di ostacoli. La politica, che domina la nostra Azienda, è maschile e lo resterà anche con il prossimo governo. Dobbiamo allora rinforzare la presenza delle donne nel nostro sindacato. Sarà importante il prossimo congresso. Lì dovremo essere capaci di eleggere donne in Esecutivo, nelle commissioni statutarie, e comporre una bella commissione pari opportunità che ha alle spalle molte delegate. E poi lavorare in modo specifico su questo terreno, attente alle leggi e all'Europa. Il percorso del riequilibrio della rappresentanza deve necessariamente partire dal nostro sindacato, espressione per tutti noi, di autonomia e democrazia.

Diventa di conseguenza importante il prossimo congresso Usigrai e questi mesi che ci separano dal congresso possono servire per impostare finalmente con forza e chiarezza un percorso rosa, visibile e operativo.

A questo proposito può essere interessante ripercorrere il nostro cammino in Rai. Si tratta di un cammino visto attraverso i miei occhi, quelli di una donna approdata nell'Azienda a 33 anni, dopo un'attesa di sei, naturalmente disposta a collocarsi nel sindacato che aveva sbloccato la vertenza per l'assunzione. Entrai nel coordinamento delle giornaliste RAI, organismo autonomo e di genere che già verso la fine degli anni ’80 poneva la questione della rappresentanza.. Nel 90, al congresso di Trento dell'Usigrai fui eletta nell'esecutivo assieme alla collega Grazia Gaspari grazie alle giornaliste e alla loro pressione. Un'esperienza sicuramente emozionante.

Poi entrai a far parte nella Commissione pari opportunità Rai, composta da una delegazione sindacale e una aziendale. Durante il rinnovo del contratto integrativo, portammo a casa il quarto mese di congedo per la maternità. Uniche nel panorama giornalistico...

Da allora ad oggi è passato qualche anno..Ma la ribellione alle ingiustizie è rimasta.. Le giornaliste in un documento inviato ai vertici dell’Azienda, chiedono il 50 per cento di tutti i posti di comando. Io sono una di loro, di nuovo con la voglia di combattere. Mi sono candidata nell' esecutivo del prossimo congresso del nostro sindacato. La parola d'ordine è: “donne in esecutivo, nelle commissioni statutarie, nella commissione pari opportunità”...

Riprendiamo il percorso con più grinta perchè possiamo farcela solo insieme, tante, collegate alle donne di Lettera aperta, della Casa delle donne, dei sindacati, di tutti i luoghi dove è possibile stringersi la mano....

A MAGGIO PARITETICA ROSA STRAORDINARIA.... MA OCCORRE LA NOSTRA PRESENZA E LA NOSTRA VIGILANZA




Il 9 o 12 aprile si è tenuto un incontro tra le rappresentanti delle Commissioni Pari Opportunità delle varie testate giornalistiche Rai (TG!, TG2, TG3, Rainews24, ecc.) e il segretario Usigrai Roberto Natale. Tra i tanti argomenti affrontati, Roberto Natale ha proposto per maggio (data da precisare) una paritetica straordinaria per stabilire assieme all'azienda il come e quando di un riequilibrio della rappresentanza delle giornaliste e i casi più eclatanti di discriminazione al femminile. Ecco alcuni interventi di colleghe nel merito



Giovanna Rossiello TG1


Il riequilibrio della rappresentanza delle donne nei posti di lavoro ci pone un problema urgente che deve essere affrontato in Rai non solo con misure straordinarie.

Va bene la paritetica - appunto - straordinaria di maggio di sole vertenze rosa, ma credo che per portare a casa qualche risultato concreto che si avvicini il più possibile all'auspicato 50 percento tra uomini e donne ci voglia anche un altro intervento.

Nelle paritetiche deve essere rafforzata la presenza delle donne "come invitate permanenti" per vigilare sulle vertenze femminili. Non certo per mancanza di riguardo nei confronti dei colleghi già impegnati, ma perchè la evidente disparità nelle carriere comporta una attenzione, una vigilanza particolare da parte delle donne sui casi di carriere bloccate .

L'indirizzo della Commissione parlamentare di Vigilanza del ' 97 per la promozione di potere e responsabilità delle donne e, soprattutto, ultimissima tra le direttive europee , la relazione del Consiglio della UE del 22 febbraio 2006 sul riequilibrio della rappresentanza di genere nei posti di lavoro costringono ogni azienda e ogni professione, in Italia e in Europa, ad adottare al più presto contromisure per riparare ai danni di uno squilibrio che in Rai non può essere affrontato secondo i binari normali della trattativa.

Del rafforzamento della presenza delle colleghe in tutte le paritetiche, a cominciare da quella straordinaria di maggio sulle vertenze giornaliste ne avevamo discusso in un incontro tra giornaliste con Roberto Natale , ricordate? Ora siamo alla fine di aprile e se la paritetica straordinaria che ci riguarda è a maggio non c'è molto tempo per decidere . Senz'altro la presenza di una o più colleghe è necessaria per porre con forza i problemi nelle testate più disastrate , a cominciare dal Tg1.

21 aprile 2006

"LETTERA APERTA" .... ai legislatori e non solo


E’ nata l’Associazione “Lettera Aperta”, un’associazione per la difesa dei diritti della donna nelle istituzioni e nelle leggi. Ha raccolto oltre mille consensi, consensi che hanno spinto le promotrici a trasformare un’idea in fatto.

Promotrici:
Daniela Brancati, Chiara Bussi, Daniela Carla, Maria Fascella, SimonaGiovannozzi, Milena Mosci, Mariangela Pani, Barbara Santoro, Maria Squarciane

Scopo. Dallo statuto: "l'introduzione nell'ordinamento giuridico italiano, di un parere vincolante ed obbligatorio nel processo di formazione e approvazione delle leggi e dei provvedimenti normativi, in merito al rispetto e alla promozione del principio di pari opportunità tra generi (di ogni provvedimento legislativo).

L’obiettivo è ambizioso, non facile e di grande impegno. Un obiettivo utile che tutte noi dobbiamo sostenere e aiutare. Un obiettivo, diciamo cosi’, da adottare….comunque ….anche a distanza.

Abbiamo chiesto a Daniela Brancati (*) di raccontarci come è nata “Lettera Aperta”

…”Cara Grazia, eccomi di ritorno a Roma, ed ecco la nascita di "Letteraperta"….Una sera eravamo a casa di una di noi, assieme a un piccolo gruppo di maschi non eccessivamente maschilisti, ed essendo in piena campagna elettorale,veniva spontaneo commentare la pochezza di idee e intenti dei partiti delcentrosinistra (quelli del centrodestra avendo già dato prova di sè al governo)quanto a politiche di promozione femminile.
Tutto ciò che dicevano i vari leaders era riconducibile agli asili nido e alla famiglia. Nulla sulla rappresentanza femminile. Nulla su quello che papa Wojtyla definiva 'il genio femminile'. E per far apparire 'femminista' la chiesa cattolica, bisogna proprio chegli altri siano indietro... così mi è venuta l'idea: perchè non protestiamo e cerchiamo di farci ascoltare da coloro che devono decidere anche per noie di noi? Tutte d'acordo le presenti, siamo partite con la lettera, gli incontri, e ora l'associazione”

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Daniela Brancati. Giornalista professionista, imprenditrice e dirigente d'azienda nel settore della comunicazione. Prima donna direttore di un telegiornale nazionale, nel 1994 ha diretto il Tg3, e ancora prima il tg di Videomusic. Ha un bagaglio professionale di esperienze che coprono tutto l'arco dei media, da quelli tradizionali come la carta stampata, la radio e la tv, ai più nuovi, come internet. Attualmente è commentatrice per «Il Messaggero», autrice di trasmissioni radiofoniche (la più recente per Radiotre Rai). Tra i suoi libri: “Tutta una vita”, “La pubblicità è femmina, ma il pubblicitario è maschio”

15 aprile 2006

MORI' DI CUORE MA FU VIOLENTATA. A 6 ANNI



Dodici anni di carcere per Dala Dutu e il suo convivente Coste Pais, entrambi di origine rumena, accusati di aver abusato della figlia di lei, Dana, di sei anni. La decisione e' stata presa dal tribunale di Roma.
La bimba mori' nell'ottobre 2004 per una malformazione cardiaca. Dall'esame del corpo, emersero pero' i segni di una violenza sessuale.
Il pm aveva chiesto cinque anni per la donna e l'assoluzione per il convivente (Agenzia:Adnkronos)

02 aprile 2006

BAMBINE A PERDERE

Ancora una sentenza vergognosa. La Corte di Appello di Roma ha ridotto le pene inflitte in primo grado a due uomini accusati di aver violentato, per ben due anni, tra il 1998 ed il 1999, una ragazzina di 13 anni, nel suo periodo di puberta'.

Il verdetto ha riguardato Gianfranco N., di 36 anni, e Gino C., di 59, che si sono visti diminuire rispettivamente di sei mesi e di un anno le precedenti condanne a due ed a tre anni di reclusione. Il primo degli imputati e' l' ex convivente della madre della ragazzina, mentre il secondo e' un conoscente della coppia.

Nel motivare la sentenza, il collegio presieduto da Afro Maisto scrive: "Le degradatissime condizioni di vita nell' ambiente i cui fatti sono maturati non coinvolgono, evidentemente, soltanto la minore e la madre, ma anche i due imputati, ai quali non possono essere negate le attenuanti generiche".