19 dicembre 2009

COPENAGHEN. Per Greenpeace:"la scena di un crimine".



di Iva Testa

Il vertice di Copenhagen per il clima è fallito.
" E' stata la scena di un crimine", così il Direttore esecutivo di Greenpeace International, Kumi Naidoo....
" E' stata persa un'occasione storica" commenta Edoardo Zanchini,responabile energia e clima di Legambiente..
Gli ambientalisti di tutto il mondo hanno ragione, e non solo loro..
Il summit dei grandi non ha preso nessuna decisione vincolante sulla riduzione delle emissioni di C02..
Copenhagen esigeva decisioni concrete perchè il pianeta è malato...
Così tanto che, mentre i grandi fallivano la loro missione, nel mare della puglia sono andati a morire sette capodogli ingozzati di plastica, quella che si butta dalle barche..
una tragica storia di inquinamento marino..
Il capobranco ha puntato la terraferma e il branco lo ha seguito..
Si sono chiamati con i loro sonar sulla spiaggia agonizzanti...
Quattro di loro aveva mangiato buste di plastica scambiandole per calamari....
Dove siamo arrivati continuando così ciecamente ad insultare la natura?
Nessuno riesce a fermare la mano dell'uomo contro il pianeta..
Le riduzioni di C02 c'entrano anche con il mare in buona salute..perchè non si sopporterebbe a livello planetario l'innalzamento degli oceani per lo scioglimento, tra 20 anni, dei ghiacciai dell'Artico..
La vita va salvaguardata perchè è un diritto primario..
Ne siamo convinte da tempo..così come da tempo pensiamo che le battaglie per la salute del mondo siano, oggi, le pù giuste..

29 novembre 2009

BASTABASTABASTABASTABASTABASTABASTABASTABASTABASTABASTABASTA



di Grazia Gaspari e Iva Testa

La parola dominante, scritta sugli striscioni e sui corpi è stata "basta" !
Siamo scese in piazza ancora una volta contro la violenza sessuale.
Non si contano più le manifestazioni contro lo stupro compiuto contro di noi a tutte le età.

In Italia una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, nella sua vita è stata vittima della violenza di un uomo. Secondo l'Istat sono 6 milioni 743 mila.

Tre milioni di donne hanno subito aggressioni durante una relazione o dopo averla troncata.

Mogli e fidanzate le più massacrate: 8 donne su 10 picchiate, ustionate o minacciate con armi.

Un milione di donne ha subito uno stupro o un tentato stupro.

A ottenere con la forza rapporti sessuali è il partner il 70% delle volte e in questo caso lo stupro è reiterato.

Il 6,6% delle donne ha subito una violenza sessuale prima dei 16 anni, e più della metà (il 53%) non lo ha mai confidato a nessuno. I violentatori sono sconosciuti una volta su quattro, ma anche parenti (soprattutto zii e padri) e conoscenti.

A Roma, in diecimila, giovani, lavoratrici, esponenti storiche del femminismo, hanno manifestato per dire basta.. Basta anche ad una cultura e una filosofia dell'uomo dominante, padrone del corpo di una donna, fidanzata o moglie o semplicemente donna che che si incontra. Non c'è una casistica, ma anche le prostitute vengono violentate.




Le cifre sono dunque drammatiche, ma le donne oggi denunciano con più coraggio la violazione dei loro diritti. Le pene però sono lievi.. Siamo uno dei paesi europei più tolleranti nei confronti di chi usa violenza ..



La manifestazione di Roma è partita con un appello su Internet, sul sito www.torniamoinpiazza.it in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Una manifestazione apartitica per evitare strumentalizzazioni o polemiche. Una manifestazione anche per chiedere il rispetto delle scelte delle donne, rispetto alla Ru486. "L'obbligatorietà dell'ospedalizzazione è una schedatura", spiegano mentre si distribuiscono volantini.

Cosa possiamo fare per difenderci un pò di più?
Abbiamo molte case di accoglienza per le donne violentate, abbiamo costruito un fronte compatto contro questo reato in modo trasversale anche in Parlamento.
Purtroppo, la violenza sessuale è un rito arcaico, un male antico alimentato da una cultura "fallocentrica" e maschilista...(ad esempio in tribunale gli stupratori godono sempre di una certa clemenza, il caso di Montalto di Castro insegna)
Ci colpirà ancora..Dobbiamo resistere, non stancarci di denunciarla in piazza e in ogni luogo sia utile. Chiediamo pene adeguate per gli stupratori..
Leggi più severe potrebbero essere, almeno, un deterrente..



Il presidente della Repubblica, Giorgio napoletano, l'ha definita "emergenza mondiale" e ha sollecitato "interventi idonei" per contrastarla anche se molto resta da fare "per sradicare una concezione della donna come oggetto di cui ci si può anche appropriare" ...ed è triste dover ricordare che anche in Italia, nonostante la recente introduzione di norme opportunamente più severe, i casi di violenza, i soprusi e le intimidazioni sono in aumento".
Napolitano ha richiamato interventi di tipo repressivo ma anche "azioni concrete per diffondere, in primo luogo nella scuola e nella società civile, una concezione della donna che rispetti la sua dignità di persona e si opponga a volgari visioni di stampo meramente consumistico spesso veicolate anche dal linguaggio dei media e della pubblicità".

25 novembre 2009

GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE. A Erika B. direttrice di banca che aiutava i conti poveri prelevando dai ricchi.



di Grazia Gaspari

Grandi donne, sconosciute donne che nell’anonimato dedicano se stesse agli altri. Eppure sono costantemente oggetto di violenza morale e fisica. Un dato emblematico: nel mondo, ogni 8 minuti, ne viene uccisa una.
Oggi, un omaggio ad una direttrice di banca tedesca, che ha messo in gioco tutto: carriera, denaro, posizione sociale, per aiutare chi era in difficoltà. La sua identità non è stata resa nota, la chiameremo anche noi, Erika B. L’hanno paragonata ad un moderno Robin Hood, ma il leggendario personaggio non è mai esistito, lei sì.


I FATTI. Erika B. dirigeva una filiale della Vr Bank a Bornheim, un paese di 1.500 abitanti alle porte di Bonn. Dal dicembre 2003 al febbraio 2005 ha segretamente trasferito da conti correnti "ricchi e grossi" a conti "poveri" ben 7,6 milioni di euro. Obiettivo: evitare la chiusura di alcuni conti in rosso (117). Non appena i conti "poveri" tornavano normali, trasferiva di nuovo il denaro sui conti “ricchi” dai quali aveva prelevato. In tutta questa serie di operazioni è risultato mancante circa un milione di euro. Probabilmente gli interessi bancari che in qualche modo dovevano essere conteggiati, le perdite di chi non è riuscito a risalire Quel che è certo - scrive la Bild - è che Erika B. non ha mai intascato un euro per sé.
E’ stata condannata a 2 anni con la condizionale e a rimborsare la somma mancante.“E' stata una scelta difficile arrivare ad una sentenza giusta – ha dichiarato il magistrato - Da un lato siamo di fronte a gravi danni finanziari recati a persone, dall'altro si è trattato di un comportamento non dettato dalla ricerca dell'utile personale, quindi abbiamo affrontato un caso radicalmente diverso dai soliti".
La direttrice della filiare della Vr Bank, vivendo in un piccolo paese, conosceva i problemi economici e finanziari di alcuni concittadini, le loro difficoltà ad accedere ad un prestito e conosceva altrettanto bene l’ammontare degli opulenti conti di altri. Così con semplici operazioni di trasferimento risolveva crack di piccole aziende, sconfinamenti di imprese commerciali, situazioni familiari drammatiche e così via.
Ora è lei in difficoltà. E’ stata licenziata in tronco, non possiede più immobili, né assicurazioni sulla vita. Vive con una pensione minima di 1000 euro.

Come è ingiusta la giustizia giusta

19 novembre 2009

IL BUON SENSO DELLE CASALINGHE: NON FAR IMPAZZIRE LA MAIONESE


di Iva Testa
Mentre scriviamo boatos istituzionali (il Presidente del Senato) dicono che potranno esserci elezioni anticipate.
Chi le vuole?
Certamente no le opposizioni, sbriciolate e sanguinanti dopo il congresso...
e allora la maggioranza, con Fini che si stacca, con pezzi del PDL in contrasto con ddl salvaprocessi, e con il premier che dice alla procure che ha affari di stato che non gli consentono di presentarsi in Tribunale..
Noi pensiamo che le elezioni anticipate farebbero impazzire la maionese..
Ogni casalinga sa che la maionese impazzisce se il polso non va...
Qui il polso politico non ce l'ha nessuno..
neanche Casini, è troppo presto...
E poi diamo un pò di tempo al Pd per rimettersi in piedi!!!
Le donne guardano alla politica con l'occhio lungo delle casalinghe, di chi fa la spesa e pensa..ma perchè costi inutili per le elezioni anticipate quando c'è ben altro da fare?
Non ci sembra che al momento ci siano valide alternative per il quadro attuale..e allora a che servono le consultazioni popolari?
I cittadini e le cittadine vogliono governi stabili che diano risposte concrete ai loro bisogni.. un periodo di instabilità, di forsennata campagna elettorale sarebbe deleterio per il paese.
Noi speriamo che sulle risse prevalga il buon senso.
Quello che fa comprare alle casalinghe la maionese al supermarket...

16 novembre 2009

CI SALVERA' SUPER OBAMA DALLA CO2? DIFFICILE




di Iva Testa

Il Presidente Obama a Singapore ha ricevuto un brusco alt sul possibile accordo, a Copenaghen, per la riduzione di CO2..
E' una questione di grande rilievo nell'agenda mondiale il problema del clima..
I ghiacciai hanno 20 anni di autonomia, poi si scioglieranno tutti con conseguenza drammatiche sull'habitat..
Obama, appena eletto Presidente degli USA, aveva messo il clima al primo posto insieme con la crisi economica...
La riduzione di CO2 non interviene sulla crisi, non la appesantisce..
Semmai impone investimenti in energie pulite, rinnovabili, che non inquinino il mondo..
Obama ha detto a Singapore che bisogna andare avanti..
Bisogna fare di Copenaghen a dicembre una tappa intermedia per poi rinviare gli accordi politici e vincolanti a Città del Messico...
Noi speriamo che i grandi della terra si rendano conto che il benessere ambientale è una condizione ineludibile per l'umanità..
Le associazioni ambientaliste di tutto il mondo si battono da anni contro le emissioni di CO2...
Anche le donne, numerose nelle associazioni e nella società, dico basta all'inquinamento climatico.. perchè minaccia non solo noi, ma le generazioni future che non potranno adattarsi ad un pianeta sconvolto..
Speriamo ancora che Obama abbia la forza per imporre le sue scelte...
ma ha degli avversari tenaci e irriducibili....

10 novembre 2009

GIOVANARDI: COME DEFINIRLO?




di Grazia Gaspari da Agoravox
Purtroppo - o fortunatamente - qualche volta Dio c’è e c’è anche per i drogati, i massacrati e i morti ammazzati in carcere. A Teramo, il capo delle guardie di Castrogno è stato sospeso dal ministro Alfano e già sostituito, a seguito del pestaggio subito da un detenuto.

Ad accusarlo una registrazione effettuata con un cellulare: "Abbiamo rischiato una rivolta perché il negro ha visto tutto. Un detenuto non si massacra in sezione, si massacra sotto". E’ la più sonora, è il caso di dirlo, smentita al sottosegretario Giovanardi

i racconta, ai tempi della Dc al potere, che se per caso l’attuale sottosegretario Giovanardi capitava in qualche romana riunione importante, veniva spesso apostrofato con: “a Giovana’ statte zitto che stiamo a parla’ de cose serie”. Purtroppo il sottosegretario alla Famiglia sembra non abbia mai dato peso a quei moniti. “Stefano Cucchi è morto perché drogato e anoressico”, “Era in carcere perché era uno spacciatore abituale. Poveretto, è morto soprattutto perché pesava 42 chili». E’ la sua recente dichiarazione ai microfoni di «24 Mattino».”La droga - ha insistito Giovanardi - ha devastato la sua vita....sono migliaia le persone che si riducono in situazioni drammatiche per la droga, diventano larve, diventano zombie: è la droga che li riduce così”.

Quindi è stata la droga a procurargli quei lividi in faccia che si vedono nelle foto. Ed è stata l’anoressia ad ucciderlo. Eppure c’è in piedi un processo per omicidio e le carte processuali parlano chiaro.

Non si può fare a meno, a questo punto, di domandarsi, se, come sostiene Giovanardi, per Stefano è stata la droga a ridurlo nelle misere condizioni in cui lo abbiamo visto, cos’è che ha ridotto così Giovanardi?

E’ peggio della matrigna di Biancaneve! L’ultima mela avvelenata l’ha preparata per i suoi stessi amici. Test antidroga per tutti i parlamentari. Questo perché dopo Marrazzo, bisogna stanare il vizio dalle Camere! Ha messo addirittura a disposizione i locali del suo Dipartimento per le politiche di contrasto agli stupefacenti. Sembra che già si siano sottoposti al test: Alemanno, La Russa, Moratti e Casini. Cicchitto si è dichiarato contrario; secondo il parlamentare si tratta di “una logica pericolosa”. Effettivamente perché non sottoporre a test tutti? Dirigenti medio alti del pubblico e del privato? Alte cariche comprese, vista la caduta del lodo Alfano?

Siamo in piena caccia alle streghe. Come mai personaggi alla Giovanardi e Casini che vengono da quel partito che ci ha lasciato in eredità oltre due milioni di miliardi di debiti in vecchie lire, non chiesero anche allora, quando partecipavano ai lauti banchetti che tutti stiamo pagando, un test per verificare il tasso di ingordigia, una patologia assai pertinente alla politica?

C’è poi un altro elemento singolare nel “cattolico” Giovanardi. E’ sottosegretario con delega alla Famiglia, ma della famiglia sembra fregarsene ampiamente. Infatti ha più volte sostenuto, ad esempio, che “la pedofilia è un fenomeno più mediatico che reale e che nelle scuole è qualcosa di inesistente”. Ha partecipato, anche ad un convegno dal titolo: "Falsi abusi a Rignano Flaminio", organizzato dall’associazione Ragione e Giustizia, nata a sostegno degli indagati. E ha anche preso parte ad un successivo incontro in favore degli imputati affermando che “le maestre sono condannate soltanto dalla testimonianza dei piccoli”.

Affermazione che a pochi giorni dal pronunciamento del giudice, ha fatto fare un balzo alla sua stessa collega Alessandra Mussolini, presidente della commissione bicamerale per l’Infanzia, che ha preso immediatamente le distanze: “Si tratta di un’iniziativa intollerabile”. “Non dare valore alle testimonianze dei bambini va contro tutti i principi sanciti dalla Convenzione sui diritti del fanciullo di New York. Se passasse questa aberrazione sarebbe vanificata ogni indagine per i reati di pedofilia. E’ scioccante che un sottosegretario con delega alla Famiglia possa prendere le parti degli imputati contro i bambini".

C’è da domandarsi perchè?

07 novembre 2009

CHI HA PAURA DEL SILENZIO?



di Iva Testa
" Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. E' l'immagine della risoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l'idea dell'uguaglianza fra gli uomini fino ad allora assente"
Credo che possiamo essere d'accordo con la Ginzburg..
Il dibattito sul Crocifisso si riapre stabilmente..
Noi crediamo che ogni religione sia degna di rispetto come lo si deve agli atei..
Io, per esempio, educata secondo i dettami della religione cattolica, credo che il Dio sia unico e che ognuno di noi debba trovare la miglio strada per raggiungerlo...
Ci sono anche gli atei e anche a loro si deve rispetto..
Perchè togliere il simbolo di una religione dalle pareti?
A noi il crocifisso non ha dato fastidio..Tace, per dirlo con Natalia..
Pensiamo che tutte le religioni abbiano simboli o dettami..
Il punto non è questo..
Lo sanno tutti quelli che cercano scappatoie improprie per sfuggire ai veri problemi...

01 novembre 2009

DONNE PER LA PACE. Un concerto di Soeur Marie Keyrouz, la Callas libanese, a Roma



di Grazia Gaspari
Oggi nessuna critica, nessuna invettiva, nessuna ironia. Voglio parlarvi di una iniziativa molto bella, tutta al femminile, che si terrà a Roma il 9 dicembre prossimo. Si tratta del concerto di Soeur Marie Keyrouz dal titolo Donne per la Pace. E’ stato organizzato dall’Associazione Athenaeum Nae, con cui collaboro da anni e il ricavato andrà a la “Casa di Giorgia”, un centro, nato nel 1999 per iniziativa di una coppia di volontari del Centro Astalli e che ospita donne rifugiate alcune volte anche con i loro bambini.

Innanzitutto perché “Donne per la Pace”. Primo perché la parola pace è donna. Non solo e non a caso si declina al femminile, ma da sempre è un tratto distintivo dell’essere umano femminile. Sarà perché dando la vita è consapevole di quanto sia preziosa e di quanto vada difesa. Sarà perché essendo più debole diventa spesso vittima di violenza ad ogni latitudine e longitudine del pianeta. Sarà perché ha un’anima morbida, sta di fatto che si può dire, senza troppe forzature, che Pace è Donna.
E “Donne per la Pace” è appunto il titolo e il tema del concerto del 9 dicembre all’Auditorium di Via della Conciliazione a Roma.
Come anticipavo, canterà Soeur Marie Keyrouz la religiosa dalla voce angelica conosciuta in tutto il mondo per le sue doti canore e musicali e per il suo impegno ecumenico. Sarà accompagnata dall'Ensemble de la Paix, composto da musicisti e coristi di religioni diverse (cristiani, ebrei e musulmani) e di differenti nazionalità.
“Quando canto prego due volte” - ama infatti dire Soeur Marie – “il canto è l’unica occasione per comunicare una verità che altrimenti sarebbe impossibile cogliere”.
Alla preghiera Soeur Marie affianca l’azione essendo “fermamente convita che l'ignoranza e la povertà siano alla base delle tensioni sociali e delle guerre”. Così, con i proventi della sua attività artistica, sostiene attraverso la sua congregazione, un programma di scolarizzazione per bambini in diverse parti del mondo, rivolto soprattutto alle piccole vittime della guerra, che con grande amore chiama "mes orphelins".
Il concerto che ha ricevuto il patronage della Presidenza della Repubblica, della Provincia e del Comune di Roma, è organizzato dall’Associazione Athenaeun Nae, che ormai da anni si batte per il rispetto e la difesa dei diritti fondamentali della persona, e in particolare della donna e che devolverà i proventi del Concerto a favore del Centro Casa di Giorgia, un’ iniziativa del Centro Astalli per le donne rifugiate.

Il Concerto. Il titolo: “Salmi e Cantici d’Oriente” ci da un’idea dei luoghi musicali nei quali Soeur Marie, libanese d’origine, maronita cattolica di famiglia, bizantina melkita di congregazione, si intratterrà. Il repertorio include tuttavia anche le musiche antiche d’Occidente (ambrosiana, milanese e gregoriana) e il repertorio lirico sacro classico (Bach, Haendel, Mozart).

Pamela Villoresi, attrice, leggerà brani tratti dagli scritti di tre donne particolari che hanno espresso la loro sensibilità e levatezza spirituale all’interno delle tre grandi religioni monoteiste: Ebraimo, Cristianesimo e Islam e che sono:

Etty Hillesum. Il suo Diario è la testimonianza di una donna di 27 anni, che tra il 1941 e il ’42, in un’Olanda sconvolta dalla guerra, vive quel periodo come una catarsi, e passa dalla paura all’accettazione della sofferenza, maturando una profonda sensibilità religiosa. Nel ‘42 cominciano le deportazioni degli ebrei olandesi. Etty non si sottrae al destino del suo popolo, e finché può, usa tutta la sua forza d’animo per esser di aiuto agli altri. Il 7 settembre 1943, assieme alla sua famiglia, viene deportata ad Auschwitz. Dal treno, prima di partire, getta una cartolina, che verrà poi raccolta, in cui è scritto: “Abbiamo lasciato il campo cantando”.
Madre Teresa di Calcutta. Tutti la ricordano per il suo inesauribile impegno verso i poveri e i sofferenti, ma pochi conoscono la complessità della sua vita interiore, divisa fra momenti di gioia e di fede perfetta e momenti di oscurità e di assenza di Dio. Padre Brian Kolodiejchuk scrive di lei: “La vita di Madre Teresa mostra come la santità possa essere raggiunta attraverso mezzi molto semplici. Iniziando con l’amare chi non è amato, chi non è voluto, le persone sole più vicine a noi...” Nel 1979 ottiene il Nobel per la Pace.
Malek Jân Ne’mati. Conosciuta anche come Hazrate Sheykh nasce in un villaggio del Kurdistan iraniano. Figlia di un grande mistico, riceve fin da piccola un’educazione classica, caso assai raro all’epoca per una donna. A 14 anni viene colpita da una malattia che la rende progressivamente cieca. Ciò nonostante, continua a coltivare il suo amore per la conoscenza e a vivere in modo indipendente, proseguendo in un lavoro di ricerca spirituale grazie anche al fratello maggiore: Ostad Elahi. Al contempo, la sua casa è aperta a tutti, distribuisce cibo ai bisognosi, accoglie chi accorre da lei per un consiglio, o per discutere un problema. Aiuta soprattutto le donne, delle quali ha sempre difeso strenuamente i diritti. La sua santità si può riassumere nel suo amore per gli altri e per Dio. Malek Jan muore a Parigi il 15 luglio del 1993.

Il costo dei biglietti è di 50 euro per le poltronissime e primo settore + 3 euro di prevendita, 30 euro secondo settore poltrone +2 euro di prevendita. Infine 20 euro per la galleria + 2 euro di prevendita.

Possono essere acquistati:
presso l'Auditorium della Conciliazione dalle 12 alle 18 lun.-ven (Tel. 899 500055)
Altrimenti sono disponibili nei punti vendita di green ticket i cui punti terminali sono:
Bar Tabacchi di Paolo Mariucci, Via Monchiero, 8 - Tel. 06 61564961
Biglietto Comodo (solo vendita telefonica), Via Antonio Cantore, 17 - Tel. 06 20382934
Box Office Star Music, Via Baldo degli Ubaldi, 47 - Tel. 06 37500375
Circolo degli Artisti, Via Casilina Vecchia, 42
Inoltre possono essere acquistati anche tramite il sito internet www.greenticket.it oppure presso la stessa Associazione Athenaeum Nae, via Morosini 16 , Tl 06.58.12.049 info@athenaeumnae.com – www.athenaeumnae.com
Su Facebook
si possono leggere gli ultimi aggiornamenti sull’evento.

29 ottobre 2009

LA RISPOSTA DEL SINDACO DI MONTALTO DI CASTRO: CAMPAGNA STAMPA DENIGRATORIA




di Grazia Gaspari
Dopo aver pubblicato su Sorelle d'Italia e su www.Agoravox.it la storia della ragazza stuprata a Montalto di Castro (vedi il post precedente), Daniele Mattei commentando l'articolo aggiungeva un link relativo ad una pagina dell'Unità del 2007 in cui era pubblicata una lettera del sindaco Carai "alla ragazza". Nella lettera il sindaco si dichiarava dispiaciuto e spiegava le sue ragioni.
Dopo la precisazione di Daniele Mattei ho chiamato al telefono il sindaco Carai, ma il sindaco non c'era o non mi ha voluto rispondere. In compenso la segretaria mi ha mandato il comunicato stampa che volentieri pubblico e che domani commenterò




COMUNICATO STAMPA
SINDACO DI MONTALTO DI CASTRO
SALVATORE, CARAI

alvatore Carai, Sindaco di Montalto di Castro, ribadisce la correttezza delle scelte Compiute dagli uffici comunali in favore delle famiglie degli otto minorenni di Montalto di Castro accusati di aver abusato nel 2007 di una minorenne di Tarquinia.. "Anqora una volta, a fronte di inesattezze e falsità pubblicate in questi giorni da alcuni organi distampa, voglio precisare che I'intervento economico a favore delle famiglie degli otto minorenni non ha comportato per il Comune di Montalto di Castro I'assunzione dell'impegno a far fronte alle spese legali da esse sostenute, ma unicamente di intervenire, come prevede la legge e come proposto dai competenti Servizi Sociali, per garantire un sostegno economico a quelle famiglie la cui condizione di profondo disagio è stata accertatà dai competenti uffici comunali.
Peraltro tengo a precisare che la somma messa a disposizione di ciascun nucleo, pari a 5.000,00euro, non è stata erogata a fondo perduto ma dietro I'assunzione di un impegno al rimborso, rimborso che peraltro sta avvenendo da parte di quelle famiglie - cinque nuclei sugli otto inizialmente previsti - che ne hanno effettivamente usufruito.
Alla luce della campagna di stampa gravemente denigratoria della mia persona e della cittadinanza di Montalto di Castro, ho ritenuto pertanto di incaricare i miei legali di valutare la ricorrenza di condotte penalmente rilevanti."

28 ottobre 2009

DALLA PARTE DELLE BAMBINE? NO MONTALTO STA DALLA PARTE DEGLI STUPRATORI




di Grazia Gaspari

Nel 2006 Sorelleditalia fu inaugurato con un post dal titolo: “Siamo tutte stuprate”. L’articolo si riferiva ad una sentenza della Corte di Cassazione che accogliendo il ricorso di un uomo che aveva violentato una ragazzina di 14 anni, aveva stabilito che in caso di non illibatezza della donna, lo stupro era meno grave.

Oggi di fronte ad una cittadina, Montalto di Castro (al confine tra Lazio e Toscana) che globalmente si schiera, sindaco in testa, accanto ad otto giovanissimi stupratori e condanna la vittima (15 anni all’epoca dei fatti), ci viene spontaneo gridare, ancora una volta, come donne, come madri, come sorelle: “Siamo tutte stuprate”.

Come è possibile che degli adolescenti si eccitino davanti ad una ragazzina che grida, che li respinge, che piange? Come è possibile che dei giovani uomini che un domani saranno dei professionisti, degli operatori sociali e magari dei tutori dell’ordine, non sentano repulsione perché colpiscono, anziché difendere, una creatura più debole, una donna? Come è possibile che un’intera comunità si schieri con i carnefici anzichè con la vittima? Fisicamente sono stati in otto, moralmente in diecimila. Ed è l’aspetto più disgustoso. Solo una donna ha avuto il coraggio di dichiarare davanti alle telecamere di Canale5: “sono solidale con la vittima” ."I genitori devono insegnare ai figli maschi a tenere abbottonati i pantaloni”! E per poco non veniva picchiata!

I fatti risalgono al 2007. La ragazzina fu violentata in una pineta per 3 ore di seguito al termine di una festicciola di compleanno. Siccome osò denunciare quei rampanti rampolli fu moralmente e socialmente lapidata, fisicamente espulsa dalla comunità. La colpa era sua, non era una ragazza seria, portava la minigonna. Eppure il suo curriculum scolastico era ottimo. Alle udienze del processo che è stato comunque rinviato al 2012, al termine della cosiddetta messa in prova concessa agli indagati dal Tribunale dei Minori di Roma, accanto alla madre, c’era solo la sua avvocatessa.

L’altra cosa ignobile è che un sindaco, nel caso specifico tale Salvatore Carai del PD, abbia difeso gli stupratori non solo a parole, ma anticipando la somma di 40 mila euro (prelevate dalle casse del comune) perchè fosse garantita la migliore difesa legale. E non c’è stato verso, non sono bastate nemmeno le parole della senatrice Anna Finocchiaro, collega di partito, da lui bollata: “una talebana del c….”

La provincia di Viterbo però ha dichiarato ieri di volersi costituire parte civile qualora il processo contro gli stupratori in erba dovesse riprendere. La decisione è stata un po’ forzata: c’è voluta l’aggressione alla troupe di Canale5 che conduceva a Montalto un reportage sulla vicenda e le minacce di “Telefono Rosa” di boicottare il turismo nella Tuscia.

Che brutta storia, che cattiveria! Viene in mente il profondo medioevo quando le donne venivano bruciate come streghe o sommariamente eliminate perché ritenute devianti dalla cultura collettiva. Possibile che la comunità di Montalto non si renda conto di quanto odiosa sia la sua posizione e di quanto ingiusta appaia agli occhi di qualsiasi persona ragionevole?

E’ ora davvero di cambiare mentalità e classe dirigente. Lara Cardella, autrice del best seller (oltre 2 milioni di copie vendute) “Volevo i pantaloni” di ispirazione autobiografica che descrive le vicende di una ragazza nella Sicilia maschilista di fine anni ottanta, ha fondato su Facebook il gruppo “Stupro di Montalto: scuse immediate e dimissioni del sindaco”. Sono già state raccolte oltre 5000 adesioni: portiamo anche la nostra.

E’ in corso anche un invio di firme alla pagina di Bersani per le dimissioni del sindaco di Montalto. Questo è l'indirizzo del gruppo cui aderire su Facebook

27 ottobre 2009

TRANS. ESCORT. SE EVA GOVERNA DA SEMPRE IL PISTOLINO DI ADAMO ....PUO' BEN GOVERNARE IL PISTOLINO DEL PAESE



di Iva Testa

Le donne capiscono, meglio degli uomini, le diversità sessuali.. perchè nel loro DNA è configurata una mappa più ampia di geni predisposti al desiderio erotico e perchè hanno più familiarità con la diversità..

Ma non è questo il punto. Il punto è capire che quando si ricopre un incarico istituzionale non si possono mischiare i livelli del privato e del politico..
Clinton è andato a casa per lo scandalo con una stagista che riceveva per rapporti intimi alla Casa Bianca..

Il premier non si è dimesso per le escort a palazzo Grazioli.. Marrazzo si è autosospeso dopo due giorni di menzogne..Il primo ministro usava la casa di Stato, Marrazzo usava la macchina di servizio...

Per le scelte private si agisce con riserbo..certo non si sommano vita pubblica e vita privata in una girandola scomposta.. Non c'è moralismo nel nostro giudizio..
pensiamo soltanto che il nostro paese non abbia bisogno di ricatti, menzogne, odori malsani che danneggiano in modo irreversibile la democrazia..

Pensiamo anche che le donne non agirebbero nello stesso modo se avessero il potere nelle loro mani..perchè essere portatrici, per natura, di vita, porta a rispettare quella degli altri, dei tanti cittadini oggi schifati e sconcertati dai comportamenti dei loro rappresentanti nelle istituzioni..

Chiediamo tregua, per tutti, per poter vivere con consapevolezza la giornata quotidiana, alle prese con i prezzi in salita, con gli asili che non ci sono per i nostri figli, con le scuole che non funzionano in modo adeguato.. E vogliamo contare di più, certe che faremmo non solo i nostri interessi ma quelli di tutta l'intera società di uomini, donne, bambini, anziani, diversi di ogni colore, razza e tendenza sessuale..

09 ottobre 2009

QUANDO LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI, LE DONNE DIVENTANO PIU' UGUALI.



di Iva Testa

Cè grande euforia e grande tensione dopo l'illegittimità del Lodo Alfano sancita dall'Alta Corte..
Noi siamo state contente della sentenza della Corte Costituzionale perchè si è sancito uno dei primi principi della carta costituzionale:la legge è uguale per tutti..
Le donne guadagnano dall'imparzialità della legge..
Nei concorsi, perchè con regole trasparenti vincono per essere, da sempre, più brave; nelle aziende, dove sono più numerose degli uomini; nelle scuole, nelle università..laddove, insomma, possono sottrarsi al malaffare..
Il malaffare riguarda tutti, anche il primo ministro e le escort indagate..
i tribunali esistono perchè si confrontano accusa e difesa per arrivare ad un verdetto..
La Corte costituzionale, prima carica istituzionale della repubblica, dirime le questioni che sembrano confliggere con la magna cartha... così come con il lodo alfano...
E poi le donne amano le istituzioni perchè lì sono scritti anche i loro diritti..
e credono nella magistratura così come credono nelle leggi...
Borsellino, uomo di destra, ci ha dimostrato che i magistrati non hanno colore...
Vogliamo l'applicazione reale di quel diritto : la legge è uguale per tutti..
deve esserlo per gli uomi e donne, per gli anziani, per i bambini, per gli extracomunitari, per tutti quelli che, legalmente, vivono nel nostro territorio..
Berlusconi forse per le lentezze della macchina giudiziaria non si siederà neanche di fronte al Tribunale di Milano, ma almeno con un sospiro di sollievo sappiamo, che se lo chiameranno, dovrà andare...

04 ottobre 2009

LIBERTA' DI STAMPA. LA MIA PIAZZA DEL POPOLO




di Iva Testa

Cercherò di raccontare, da cronista quale sono, com'era la manifestazione del 3 ottobre..
Sono arrivata alle 14 di fronte al gazebo della FNSI, accompagnata da un'amica, vivace professionista...
Due chiacchiere con i colleghi, il colpo d'occhio di una piazza già quasi piena, con striscioni, palloncini, musica, stand, magliette..
Io ne ho indossata una nera con una scritta bianca: SIAMO TUTTI FARABUTTI....
Si, siamo giornalisti arrabbiati che difendono la loro libertà di parlare con il pubblico, attaccati giorno per giorno dal governo e dal suo primo ministro..
Prendo anche una bandiera e penso che sia utile un giro per capire meglio la piazza...
Di tutto..giornalisti col gazebo come repubblica, unità e manifesto, l'associazione articolo 21,la cgil forte di una bella delegazione di pensionati..pd, idv,rc la politica assisteva ma non è mai salita sul palco...
E poi tanta gente normale, senza magliette nè distintivi, giovani, uomini e tantissime donne..queste ultime di tutte le età..
Due anziane signore sedute per il gran caldo, mi hanno stretto il braccio con gli occhi velati di lacrime e mi hanno detto: resistete!
Si, resistiamo, abbiamo resistito anche in momenti peggiori di questo..
Quella piazza ha parlato chiaro..ha detto al premier che è inutile scatenare Minzolini perchè ha perso la battaglia primaria: quella della credibilità...
I cittadini e le cittadine vogliono sapere le vere cifre della crisi economica, cosa rispondere ai giovani disoccupati fino a 35 anni, quali sono le malattie per cui vaccinarsi davvero, quali sono le zone di sofferenza dell'Italia e del mondo..
E noi abbiamo il dovere d'informare correttamente, dopo aver verificato le fonti, dopo essere davvero sicuri che quello che si dice o scrive è vero..
Noi conosciamo il nostro mestiere, lo abbiamo imparato sui fatti, come la manifestazione del 3 ottobre..
Una splendida e onesta protesta, senza rancori ma con determinazione....
E' durata fino a sera..il traffico in tilt..tutti stanchissimi ... ma soddisfatti

LIBERTA' DI STAMPA. A PIAZZA DEL POPOLO HO VISTO TANTI GIOVANI E TANTI ANZIANI. LA FORZA DEL FUTURO E DEL VISSUTO




Ringraziamo per questo commento che Graziella Ghini ci ha voluto mandare e lo pubblichiamo con piacere

di Graziella Ghini

Ho visto una piazza del Popolo piena piena di persone che hanno voluto dimostrarvi il loro sostegno a dimostrazione che sono contro il bavaglio della libera informazione e per il diritto di una corretta informazione.

Ho visto partecipare tanti, tantissimi giovani, le nostre speranze ma anche alcuni ultra ottantenni venuti a protestare contro ciò che hanno già visto e che vogliono che non accada più, la forza del vissuto, e questo mi fa pensare ad una bella integrazione.

Poi è vero, tra i partecipanti c'era molta sinistra, e personalmente questo mi ha fatto molto piacere, ma anche molto preoccupare....... ed ancora di più pensare quanto fosse importante questa manifestazione.

Una manifestazione bella che però non riesce a togliere lo sgomento che provo per quanto è accaduto a Saviano e ai giornalisti che lui stesso ha nominato, ed altrettanto sgomento per quelle persone, non giornalisti come lui.

Ritengo fondamentale menzionare l'articolo 21 della nostra Costituzione, perchè è la legge che tutela ogni cittadino italiano ma vorrei ancora di più che fosse riconosciuto il diritto della libertà di pensiero e di espressione in quanto diritto di un individuo pensante di una società civile e non solo perchè lo dice la costituzione.

LIBERTA' DI STAMPA. "PAPI POSSIAMO LEGGERE TOPOLINO?"



di Grazia Gaspari

Hanno le mani sulle televisioni e sui giornali italiani. Usano i mezzi di informazione pubblica, quella pagata con i soldi degli italiani, come se fosse “cosa loro”! Senza pudore!
Ieri sera, il direttore del TG1 è apparso in tutto il fulgore della sua calvizie per urlare contro la manifestazione a favore di una stampa libera.
Non c’è limite all’indecenza! E’ questa la loro libertà: far fuoco contro chi non è dello stesso parere. Come il servo Littorio contro il direttore di Avvenire. Lo ha ucciso solo per aver osato criticare il suo padrone. O i baciapile di tutti i tempi e
di tutti i mezzi di informazione.



Il gigante urla perché ha paura. Il suo governo è dispotico e brutale…… e come Davide la cui mano fu guidata da Dio, così la gente per bene abbatterà il sopruso e l’indecenza. Lo striscione più bello alla manifestazione di piazza del Popolo lo portavano due bambini: “Papi possiamo leggere topolino?” lo hanno fatto con le loro mamme, forse crescendo manterranno la propria dignità!

03 ottobre 2009

C'E' ANCHE UNA FATINA DAI CAPELLI TURCHINI....LE METROPOLITANE RESTANO BLOCCATE IL RITORNO A CASA NON E' FACILE



di G.G.

C'E' GENTE OVUNQUE




di G.G.

TRA I PARLAMENTARI E NON DALLA PRESENZA DISCRETA C''E' ANCHE IL MIO AMICO VINCENZO VITA


di G.G.

CI SONO RIUSCITA. MI FANNO SALIRE ANCHE SUL PALCO PER UNA FOTO D'INSIEME.


di G.G.

CERCO DI ENTRARE NELL'AREA RISERVATA. DEVE PARLARE SAVIANO E I CONTROLLI SONO SEVERI.


di G.G.

I PIU' GIOVANI SI METTONO IL BAVAGLIO


di G.G.

GRAMSCI GUARDA DALL'ALTO: ODIO GLI INDIFFERENTI


di G.G.

I COLLEGHI DELL'UNITA'


di G.G.

SCORGO I COLLEGHI DI REPORT


di G.G.

VORREI ATTRAVERSARE LA PIAZZA MA E' UN'IMPRESA. E' TROPPO PICCOLA PER TUTTA LA GENTE CHE C'E'. SI SOFFOCA

IL MURO TORTO BLOCCATO

ARRIVO ALLE 15.30 LA PIAZZA E' GIA' GREMITA

di G.G.

30 settembre 2009

GUIDO LIBERO. LIBERATECI DAGLI ASSASSINI




di Iva Testa

Gianni Guido è stato scarcerato senza alcuna misura restrittiva.
E' libero uno degli assassini di due ragazze avvenuto nel circeo il 30 settembre del 1975..Prima del barbaro omicidio erano state violentate..

Il tribunale di sorveglianza dichiara che Guido ha avuto condotta corretta in carcere e , in base a questo comportamento, dichiara che non sussiste alcun argomento per ritenere possibile la commissione di altri reati in futuro..
Il suo complice, Izzo, durante la semilibertà uccise altre due donne..
Due malvagi assassini, che pensavamo di aver assicurato alla giustizia..
Lo pensa anche Flavia Leuci, Presidente del comitato pari opportunità della provincia di Roma,che mette in guardia sulla riabilitazione di Guido..
Noi pensiamo che un delitto come quello del Circeo e di tanti altri contrassegnati dalla violenza carnale sia perseguibile solo con l'ergastolo..ma c'è la legge Gozzini, sui benefici...
E' una legge giusta ma non per questi reati..
E' difficile pensare che un violentatore assassino sia realmente pentito del suo crimine...
Solo la giustizia e necessarie perizie psichiatriche potrebberlo stabilirlo...
Per ora si può solo dire che non era la scarcerazione che aspettavamo e che nutriamo sospetti sulla assoluta libertà concessagli....
Speriamo che la giustizia possa assicurare le giuste pene a dei violentatori omicidi..

26 settembre 2009

CACCIATE DAI COLLEGHI ASSESSORI RIAMMESSE DAL TAR. LA VITTORIA DELLE "DONNE QUALSIASI"




di Grazia Gaspari

Basterà sostituire uno o più assessori maschi con donne di pari ruolo per chiudere la vicenda della giunta provinciale di Taranto dichiarata illegittima dal Tar di Lecce perché ha violato il suo stesso statuto che all’articolo 48 prevede il rispetto delle pari opportunità?

Non è detto. Prima i 10 assessori (di centro sinistra) si sono dimessi, poi a meno di 24 ore il presidente Gianni Florido ha respinto le dimissioni e ha parlo di rimpasto: una o due donne al posto di colleghi maschi di pari competenza.

Ma la pezza potrebbe non coprire lo strappo. Infatti, l’avvocato Nicola Russo, coordinatore del comitato Taranto Futura che ha vinto il ricorso al Tar, ha fatto sapere che in base al “principio di uguaglianza”, le donne nella giunta provinciale di Taranto dovranno essere cinque su dieci assessori e se il presidente “non si atterrà a quanto statuito dalla Costituzione”, il comitato “sarà costretto a presentare un ulteriore ricorso al Tar Lecce”.

Intanto non accennano a placarsi le reazioni del mondo politico. Plaudono le donne, tra le altre la Ministra delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, che, sottolinea che "Un buon amministratore, un politico attento, dovrebbe mostrare sensibilità nei confronti delle donne e garantire un’adeguata rappresentanza della componente femminile". Per Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato, "la vicenda di Taranto dimostra quanto ancora ci sia da lavorare”. "In questa paradossale situazione - sottolinea dal Pdl Beatrice Lorenzin – il pronunciamento del Tar ci dimostra come la cultura ostile alle donne sia dura a morire e non risparmi nessuno”

Dovrebbe spiegarlo al collega di partito, il sottosegretario Giovanardi, che ha avuto il coraggio di dire: la discriminazione è stata compiuta nei confronti della componente maschile della giunta che ora dovrà sostituire uomini, liberamente scelti, con “donne qualsiasi”. Nemmeno nei bassifondi più bassi di sacrestia si era mai sentita una cosa del genere. Da che pulpito viene la predica!

Quella di Taranto – commenta invece la vice presidente del Senato, Emma Bonino, non è la sola giunta maschile al 100% in Italia: “Taranto è solo la punta dell'iceberg e cita, ad esempio, la provincia di Ascoli Piceno, nella cui giunta, retta dal centro-destra, non si vedono donne all’orizzonte”

Ma la spiegazione più vera l’ha data il presidente del Tar che ha azzerato l’esecutivo: “E’ un’offesa per tutte le donne” ha affermato Aldo Ravalli, numero uno del Tribunale di Lecce, al cronista della Gazzetta del Mezzogiorno. “Non abbiamo scoperto niente di nuovo perchè esistono già norme della Corte europea di Strasburgo, articoli della Costituzione italiana e regolamenti degli enti locali”. Ma - e qui si svela l’arcano - “Questa volta l'amministrazione provinciale di Taranto è andata oltre perchè si è presentata con una seconda delibera di nomina degli stessi assessori, sempre tutti maschietti, dicendo in sostanza che non potevano fare diversamente per accordi politici e perchè non c'erano figure femminili idonee o adeguate o comunque non in grado di ricoprire quel ruolo…..”

Classico maschilismo? Aldo Ravalli risponde: «Preferisco dire che si tratta di una certa protervia, di un blocco mentale, da parte di coloro i quali dovrebbero agire secondo regole di diritto e di civiltà”… “E' sempre la stessa storia, una sorta di gelosia, un sentimento di inaffidabilità riguardo al sesso femminile che viene da lontano….. Il non saper riconoscere i loro meriti è una offesa per più della metà della popolazione».

24 settembre 2009

3 OTTOBRE. MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER LA LIBERTA' DI INFORMAZIONE




di Iva Testa

La mafestazione a Roma per la libertà d'informazione si terrà il prossimo 3 ottobre, uno slittamento reso necessario per il rispetto che si deve ai nostri militari morti a Kabul.
Le ragioni del 19 settembre sono evidentemente le stesse del 3 ottobre..
I giornalisti e il paese conoscono bene i rischi dell'oscuramento dell'informazione..hanno vissuto anche le pesanti censure del fascismo..
Oggi non c'è una dittatura di quel segno, ma, nell'era straordinariamente mediatica, i mezzi d'informazione sono minacciati nella loro autonomia dal momento che non si risolve il pesante conflitto d'interessi che riguarda Berlusconi, capo del governo e proprietario di 3 reti televisive.
Negli ultimi tempi abbiamo quasi sorpassato la soglia di allarme..Ricordiamo le scomposte reazioni del premier sulle escort, l'ordine eseguito di zittire i giornali radiotelevisivi sulla pericolosa inchiesta di Bari...Poi la scesa in campo dei giornali amici, il Giornale di Littorio Feltri all'attacco di Boffo, direttore dell'Avvenire, reo di aver criticato sul suo giornale i comportamenti del primo ministro..E ancora le nomine ai vertici delle testate RAI, guidate a fine estate da giornalisti amici del capo dell'esecutivo.
Controllare pienamente tre reti, come quelle di Mediaset, indirettamente quelle del servizio pubblico RAI significa sferrare fendenti sull'autonomia del prodotto giornalistico..
Il nostro mestiere è collocato nell'articolo 21 della Costituzione che sancisce il diritto-dovere ad informare ed essere informati..
L'informazione è un piatto ghiotto per i poteri forti che hanno fastidio quando si parla con chiarezza dei loro fatti o misfatti...
Cosa possiamo fare contro quest'offensiva che ci colpisce direttamente e con noi tutti i cittadini che chiedono notizie vere dall'Italia e dal mondo?
Possiamo fare molto, sicuramente portando sotto i riflettori le nostre ragioni..
All'appello lanciato dai giornalisti sono arrivate le adesioni dei sindacati, delle associazioni, di tanti nomi della società civile, di tanti blog della rete..
Sorelleditalia sostiene la manifestazione del 3 ottobre e invita le donne a fare la loro parte. Le donne normali, le non veline, sono uno dei soggetti più oscurati dai media, meno sostenute sono le loro voci e i loro saperi...E le loro carriere all'interno del variegato pianeta informativo sono sempre rare e difficili...
In piazza per tutto questo e per tanto altro..riuscendo a fare del 3 ottobre l'inizio di un nuovo cammino di visibilità e autorevolezza..

15 settembre 2009

INFORMAZIONE. NO AL GUINZAGLIO




Federazione Nazionale della Stampa Italiana
Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia



Lottiamo per il dovere Dei giornalisti di informare
ma soprattutto per il diritto dei cittadini ad essere informati


MANIFESTAZIONE PER LA LIBERTA'DI STAMPA
sabato 19 settembre 2009
Roma, piazza del Popolo, ore 16

Trieste, capo di piazza Bartoli (piazza Borsa/Unità),
ore 17 Presidio e volantinaggio





C’è un allarme che sta diventando molto alto nel Paese. Non è la prima volta che è stata necessaria la mobilitazione anche contro governanti di segno diverso da quello attuale, ma oggi si sta vivendo una fase di grande delicatezza con attacchi senza precedenti. Non solo disegni di legge bavaglio ma anche azioni forti in sedi giudiziarie e manifestazioni pubbliche che hanno l’oggettivo risultato di costituire una minaccia per chi fa informazione ritenuta non gradita.

L’informazione non si farà mettere il guinzaglio. Il mondo dell’informazione, assieme al mondo del lavoro e alla società civile, è chiamato a scongiurare questo pericolo. C’è bisogno urgente di riassumere e promuovere la consapevolezza piena della funzione dell’informazione quale pilastro di ogni democrazia; una funzione che è anche politica ma che non appartiene alla disponibilità del potere. E’ una materia che va sottratta, prima che sia troppo tardi, alle contingenze dei virulenti contrasti politici e che impone pertanto il rispetto dei principi legali e sociali di convivenza di cui è parte integrante.

La Fnsi (di cui l’Assostampa Fvg è l'articolazione territoriale) ritiene che sia necessaria, quindi, una reattività civile nella considerazione che l’informazione è libertà; ogni ferita che essa subisce determina una attenuazione della libertà di tutti. E’ indispensabile che l’informazione possa dare una rappresentazione permanente della vita del Paese, nella pluralità dei punti di vista e di tutte le rappresentanze sociali e culturali e ne racconti liberamente i successi e i problemi.

Tutti i colleghi e i cittadini interessati sono invitati a partecipare

MISS ITALIA. SCHIAFFO ALLA LEGA




di Grazia Gaspari


Finalmente una bella davvero. Mozzafiato e con anima. Maria Perrusi, calabrese, diciottenne, figlia di un operaio immigrato. “Mio padre - racconta la neo miss - ha vissuto 25 anni in Svizzera per mantenere la nostra famiglia. Ci raggiungeva in Calabria una volta al mese. Per me questa lontananza è stata difficile».
Milli Carlucci alla quale va riconosciuto il merito di aver tolto alla manifestazione quel tanfo di mercato delle "mucche" di cui erano impregnate le precedenti edizioni, costruite a misura più del voyerisme maschile dal sapore lascivo, che del concorso, ha spiegato che Miss Italia 2009 viaggerà molto perché sarà la testimonial del made in Italy nel mondo.
Bene, in un paese in cui un sindaco leghista (Ponteranica, in provincia di Bergamo) non rispetta la memoria di un morto, Peppino Impastato, giovane ucciso dalla mafia nel ’78 e rimuove dalla biblioteca civica la targa che porta il suo nome, è un grande smacco essere rappresentati da una giovane del profondo sud italiano. In un paese in cui si brinda al successo dei respingimenti in mare, è uno scacco ancora maggiore che la bella ragazza del profondo sud sia l’espressione dell’immigrazione italiana.
La sua avvenenza, la sua pulita simpatia la deve un po’ anche alla Svizzera dove il padre ha potuto lavorare e mantenere così la sua famiglia.
Rimuoveranno anche la bella Maria? A chi daranno il compito di trovare qualcosa di negativo …. al Littorio Feltri di turno?
No questa volta i leghisti nostrani, come si dice, si attaccano al tram…. Il destino è capace di dare schiaffi così sonori da riempire col loro rumore l’intero pianeta. Si dice, infatti, che se ciò che combini dispiace al cielo, il cielo ti ripagherà con la stessa moneta.
Una targa è stata tolta, un’altra più bella, più forte e andata al suo posto. Una targa in carne e ossa che grida di essere felice perché "finalmente la Calabria, in realtà l'Italia, riconquista la corona".

11 settembre 2009

ITALIA SI... ITALIA NO...LA TERRA DEI CACHI, DEI PAPI E DELLE ESCORT



di Iva Testa

Tra le notizie dell'estate che più ci hanno riguardato, due mi sembrano assonanti, se pur molto diverse..
L'inchiesta della procura di Bari non riguarda solo le escort procurate dall'imprenditore Tarantino al Premier, ma anche le stesse escort procurate dallo stesso Tarantino, a Frisullo del PD...
Come dire...trasversalità delle escort..
Il Corriere della sera ha intanto pubblicato il pensiero del famoso oncologo Veronesi sulle donne.. "Bravissime, dichiara Veronesi, ma poco visibili...sù andate avanti", conclude Veronesi, "avete bisogno di un altro femminismo"!
Cosa c'entrano le escort col femminismo?
Chissà, forse avranno qualcosa da dirci....bisognerà anche ascoltarle..
Veronesi ha poco a che fare con il femminismo e molto con le malattie..
Ma il femminismo è un'altra cosa...è lo stare unite, riconoscersi nonostante le diversità e organizzarsi per realizzare degli obiettivi...
Molte cose sono state fatte, le donne sono emancipate e lavorano, scelgono, grazie alla contraccezione, quando e se fare figli...
Abbiamo più volte detto, assieme a tante altre, che gli uomini cederanno con difficoltà il potere......anche quello di Veronesi!

31 agosto 2009

AD ASSUNTA UNA DONNA CORAGGIOSA, UNA MADRE DOLCISSIMA, UN'ARTISTA SEMPRE



di Grazia Gaspari

Oggi voglio ricordare Assunta Trombetti, una cara amica. Se ne è andata ieri dopo una lunga malattia. Rimasta vedova giovanissima ha vissuto con forza e determinazione, lottando contro le tante difficoltà che una donna, rimasta sola con un figlio, può incontrare.
Piccole, grandi, anonime donne che vivono attorno a noi e che non sappiamo mai riconoscere. Uno spirito combattivo, una madre dolcissima e al tempo stesso un'artista. Assunta scriveva e dipingeva Diceva: "nella mia vita ho avuto, e ho, solo tre grandi amori: mio marito, mio figlio e la pittura.
La voglio ricordare con una sua poesia e un suo dipinto


PORTO CON ME

Tanti sorrisi,
baci forsennati,
amori puliti e
amori forzati.
Porto con me
spazi di malinconia,
sospiri di dolore,
sussurri di speranza:
la mia mano è nebbia,
nessuno può sfiorarla



Il suo blog: http://ilrossoeilblu.blogspot.com/

27 agosto 2009

LE IMPRENDITRICI ITALIANE SFIDANO LA CRISI E APRONO NUOVE AZIENDE




di Iva Testa

Sapevamo da tempo che le donne sono stimate e capaci in ogni tipo di professione, ma adesso arrivano dei dati che confortano queste valutazioni.

La camera di commercio di Monza e Brianza, numeri alla mano, dimostra che le donne italiane sfidano la pesante crisi economica con l'apertura di nuove imprese. Ben
40mila nei primi sei mesi del 2009, nonostante le difficoltà del momento.

Così le imprese individuali femminili costituiscono circa il 30% del totale delle nuove imprese individuali iscritte. Hanno aperto principalmente in Lombardia (12,8%), Campania (10,2%),Piemonte(8,7%) e Lazio (8,7%).

Il tasso di resistenza alla crisi delle aziende rosa è del 25% superiore a quello delle aziende maschili, e anche la vivacità è maggiore soprattutto in Calabria, dove sono cresciute dello 0,6%. Le imprese individuali con il titolare donna si concentrano nel commercio, ma anche nell'agricoltura e nei servizi alla persona.
Arriva però l'altra faccia della medaglia:dopo la nascita del primo figlio il 10% delle donne ha smesso di lavorare, il 25% ha chiesto il part-time, solo il 52% ha continuato a lavorare a tempo pieno.

"In Italia - osserva Mira Pirovano, Presidente del Comitato per l'imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Monza e Brianza- fare le imprenditrici e più in generale lavorare è ancora difficile..... Dunque, secondo l'imprenditrice brianzola "mettere le donne nelle condizioni di poter continuare a lavorare e vivere la maternità non come una malattia, ma un'occasione di sviluppo sociale, deve essere una priorità".

Siamo certamente d'accordo con Mira Pirovano. Aggiungiamo che non è solo la inadeguatezza dei servizi sociali come gli asili a rendere difficili i percorsi professionali delle donne, ma il perdurare di una dominante cultura maschile che ha disegnato i modelli sociali secondo le sue necessità. Per gli uomini lavorare è il primo punto dell'agenda privata e pubblica, per le donne è uno dei punti.

Le cose potranno davvero cambiare quando le donne saranno in grado di intervenire direttamente nelle modalità e nei tempi del lavoro per poter coniugare l'identità sociale con quella pubblica.

22 agosto 2009

IL NUOVO OLOCAUSTO



di Grazia Gaspari

Non è la prima volta che degli immigrati, uomini e donne, su barconi alla deriva, muoiono in mare. Ma è la prima volta che non si soccorrono lasciando che il mare li uccida. Non è una questione di donne o di bambini. E' una questione che riguarda l'umanità nella sua dimensione globale, morale, sociale, politica. E non possiamo non parlarne o chiudere gli occhi davanti alle immagini che scivolano in tv.

Tronfio nel suo benessere questo paese non si rende conto in quale abisso morale sta cadendo. Un popolo di emigrati, come il nostro, che ha riempito tutti e cinque i continenti di tanta gente che fuggiva dalla fame adesso ricambia gli altri, quelli che hanno fame oggi, con un cinismo, una meschinità ed una viltà senza eguali.

Effettivamente i respingimenti del ministro Maroni hanno avuto successo, non tanto in termini numerici, quanto in termini di formazione dell’opinione comune. Sì perché la cosa più sconvolgente della nuova tragedia di Lampedusa è l’indifferenza dei vacanzieri che a bordo delle loro ricche imbarcazioni non hanno dato soccorso, ma nemmeno un pezzo di pane o una bottiglia di acqua. E se gli internauti leghisti si divertono a far sparire con un clic su Facebook, in un giochino virtuale, le barche con gli immigrati a bordo, gli argonauti di Ferragosto hanno fatto sparire dal loro orizzonte reale quei poveri cristi alla deriva.

"Dopo sei giorni di viaggio – ha raccontato uno dei superstiti - avevamo finito cibo, acqua, benzina; i cellulari erano ormai scarichi. La barca si e' trovata in balia del vento e della corrente. Via via che le persone morivano venivano gettate in mare. Durante il iaggio abbiamo incontrato almeno 10 imbarcazioni. Abbiamo chiesto aiuto, ma nessuno ha dato qualcosa. Solo tra lunedi' o martedi', un peschereccio si è fermato e ci hanno dato acqua e cibo".

Inutile trovare un aggettivo, il vocabolario non ne contiene di adeguati. Il capo del Viminale, il ministro Maroni, dall’alto di una catasta di 73 cadaveri, che non si vedono, ma ci sono, sente la poltrona vacillare per la spinta dei fantasmi di quei morti ammazzati in mare e allora cosa escogita? Che si devono fare accertamenti perché quei superstiti non la raccontano giusta…..

E’ stata chiesta una relazione al prefetto di Agrigento perché il ministro vuole sapere, spiega la portavoce Isabella Votino, come "si siano svolti i fatti, perchè la vicenda presenta aspetti da chiarire e la versione fornita dai migranti è da verificare in quanto stanno emergendo elementi contrastanti". Secondo il Viminale, infatti, dai perlustramenti navali e aerei dei giorni scorsi nel canale di Sicilia non sarebbero stati avvistati cadaveri, inoltre “i cinque eritrei arrivati a Lampedusa non presenterebbero segni così evidenti di persone che hanno passato in mare 20-25 giorni come hanno invece affermato”.

La prima smentita è venuta dalle autorità maltesi che hanno recuperato
ben sette cadaveri.

La seconda è venuta dagli stessi soccorritori di Lampedusa: “I cinque migranti (una donna, due uomini e due minorenni) erano ridotti a uno scheletro".

La terza è la classica zappa sui piedi e viene dallo stesso Viminale. Infatti come è possibile che un barcone sia sfuggito agli intensi perlustramenti navali e aerei? O non perlustravano o se perlustravano hanno visto e non sono intervenuti lasciando al mare il lavoro sporco.

Come per i vacanzieri: omissione di soccorso, con l’aggravante che loro il soccorso dovevano compierlo per legge infatti UOMO IN MARE è una delle leggi inviolabili della Marina.

Comunque la vogliano mettere, si mette male la faccenda. Il commento dell’Avvenire, quotidiano dei vescovi italiani, è forte e ha paragonato i respingimenti a una nuova Shoah. “Quando leggiamo delle deportazioni degli ebrei sotto il nazismo, ci hiediamo: certo,le popolazioni non sapevano; ma quei convogli piombati, le voci, le grida, nelle stazioni di transito nessuno li vedeva e sentiva? Allora erano il totalitarismo e il terrore, a far chiudere gli occhi. Oggi no”

Il Centro sinistra chiede la verifica in Parlamento. Il centro destra replica con la classica exusatio non petita…o coda di paglia che dir si voglia: “Se, e ripeto 'se', la storia raccontata dai superstiti, accolti e soccorsi oggi a Lampedusa, è vera, ci troviamo di fronte a una vicenda che non può non suscitare grande dolore», dice Isabella Bertolini. «Questo episodio, però - aggiunge- non può consentire alcuna speculazione da parte dell'opposizione. Tentare di far passare il concetto che naufraghi siano stati volutamente lasciati al loro destino da parte delle forze adibite ai pattugliamenti è inaccettabile”.

Alcuna speculazione? Si lasciano morire tra atroci sofferenze oltre settanta persone (a meno che chi è nero non sia da considerarsi umano)e la chiamano speculazione da parte dell’opposizione? E’ giunto il momento di gridare di che “lacrime grondano e di che sangue” i respingimenti in mare e la legge sulla “sicurezza”. Bisogna svegliarsi, mettersi in gioco, reagire contro questo governo che ormai vive sul sangue della povera gente ed anche scuotere quest'opposizione narcotizzata, sempre più complice del nuovo olocausto. Il dolore del mondo bussa alle nostre porte e chi non lo sente è complice: complice perchè fa finta di niente, complice perchè sta con la pancia piena e giudica ed esclude chi vive con la pancia vuota, complice perchè preferisce adattarsi ad un mondo sempre più spietato e miserabile, complice perchè non capisce che oggi si massacra la povera gente e domani lui stesso sarà massacrato. E' ora di fare qualcosa di visibile e vero.

13 agosto 2009

MORIRE DI RIFIUTI. E' ciò che accade in Campania. La denuncia di un religioso



di Grazia Gaspari

Collaboro da anni con i missionari comboniani. Abbiamo ricevuto una lettera da padre Alex Zanottelli, in cui con fatti, numeri e circostanze denuncia la drammatica situazione dei rifiuti in Campania dove popolazione e territorio vengono “martirizzati in nome del profitto da un potere politico criminale”.
Padre Zanottelli vive e lavora nel Rione Sanità a Napoli, dopo aver passato tantissimi anni in Kenya, a Korogocho, baraccopoli di Nairobi, luogo di AIDS, fame, droga, alcolismo, violenza. Qui ha dato vita a piccole comunità cristiane, ad una cooperativa per il recupero dei rifiuti che permetteva a numerosi abitanti di lavorare, una comunità di ex prostitute che aiutava le donne ad uscire dal giro. Padre Zanottelli si è battuto anche per le riforme sulla distribuzione della terra, uno dei temi-chiave della politica keniota. Fu direttore della rivista Nigrizia: dalle sue pagine partirono numerose accuse contro gli interessi dell'Italia e dei paesi occidentali nel commercio di armi, contro i modelli affaristici e lottizzati di collaborazione allo sviluppo, contro l'apartheid in Sud Africa.
“Ho scelto come missionario di vivere in Campania in questo preciso e drammatico momento storico - ha scritto padre Zanottelli - per annunciare la ‘buona novella’ di Gesù e per denunciare la situazione di morte che incombe”. Ecco la sua lettera:


“Purtroppo, la nostra situazione campana è andata peggiorando nel silenzio più totale dei cittadini, dei media e della Chiesa. Un anno pesante questo.
I potentati economico-finanziari (vera piovra che avvinghia tutto!) hanno trionfato schiacciando con la forza militare qualsiasi resistenza della cittadinanza attiva e responsabile in Campania. Lo Stato è al servizio del business. E i media nelle mani di chi controlla la finanza. E il popolo drogato a credere ciò che gli viene raccontato in TV. Un esempio su tutti:nell’estate 2008 il Mago Merlino annuncia in TV agli italiani che il problema dei rifiuti a Napoli e’ risolto. E l’Italia gli crede! (….)
Per questo mi ha fatto bene ritrovare nel documentario “Una montagna di balle” il vero racconto della tragica storia dei rifiuti in Campania. Finalmente una parola vera nella Menzogna che impera. Ha fatto bene anche a me ritornare su questa tragica storia che ho vissuto e vivo sulla mia pelle: la visione di quel documentario è stata per me una catarsi.
Dagli anni’90, da quando l’Italia non ha più potuto seppellire i propri rifiuti tossici in Somalia, la Campania ne è diventata lo sversatoio nazionale. Gli industriali del centro-nord hanno stretto un accordo con la Camorra perché facesse il lavoro sporco di seppellire quei rifiuti tossici nel Triangolo della Morte (Acerra -Nola- Marigliano), nelle Terre dei fuochi (Giugliano, Qualiano…) e nelle campagne del Casertano. E’ questo che ha permesso all’industria del centro-nord di essere competitiva in chiave internazionale. Questi rifiuti tossici, sepolti nel nostro territorio, producono nano-particelle che bombardano le donne incinte e i neonati , da cui tumori , leucemie, malformazioni.
Mi sorgono spontanee a questo proposito, due domande, poste recentemente alla classe dirigente napoletana di Sinistra, dal noto scrittore Ermanno Rea : “ Politici campani, eravate informati che il territorio campano era il ricettacolo dei rifiuti tossici? Se lo sapevate, perché avete taciuto, rendendovi di fatto complici di chi, cinicamente, inquinava? Se invece non lo sapevate, perché non avete avuto il coraggio di dimettervi, dimostrandovi più attaccati alle vostre poltrone che al vostro amor proprio?
Ma “Una Montagna di Balle” punta poi l’obiettivo sul disastro dei rifiuti ordinari. Infatti su un territorio già martirizzato dai rifiuti tossici, si è sovrapposta, dal 1994, l’emergenza rifiuti solidi urbani gestita da dieci commissari straordinari, scelti dai vari governi nazionali che si sono succeduti: è stata la politica degli affari e del profitto. Infatti, i potentati economico-finanziari avevano deciso di incenerire i rifiuti, perché avevano capito che potevano ottenere più profitti che non con la raccolta differenziata.



Ci guadagnano infatti, primo, costruendo gli inceneritori (questi mostri costano una barca di soldi), secondo, vendendo energia elettrica che ottengono bruciando i rifiuti e, terzo, beneficiando del Cip6 (la bolletta che ogni cittadino paga allo stato per le energie rinnovabili). Purtroppo i soldi per il Cip6 non vanno alle energie rinnovabili, ma all’energia prodotta dagli inceneritori (unico caso in Europa!). Si tratta di almeno 3 miliardi di euro all’anno. Ecco perché i poteri forti vogliono incenerire!. E’questa la politica affaristica che ha segnato profondamente i governi che si sono susseguiti dal 1994, di centro-destra come di centro-sinistra. E’ stata questa politica che ha portato al disastro campano.



I commissari straordinari non hanno mai voluto fare la raccolta differenziata, ed hanno utilizzato oltre 2 miliardi di euro per produrre 7-8 milioni di tonnellate di ecoballe (di eco non hanno proprio nulla) stoccate fuori dalla città di Giugliano: 14 km di lunghezza, 4 di larghezza, proprio nelle bellissime campagne dei Borboni (note come “Taverna del re”). In questi 15 anni, i commissari dei rifiuti non sono stati capaci di far funzionare un solo sito di compostaggio, che avrebbe eliminato il 40% dei rifiuti (l’umido che diventa compost). Con la raccolta differenziata porta a porta avrebbero potuto dare lavoro a tanti giovani campani disoccupati! Hanno invece preferito arricchire quattro industriali già straricchi.



“Una Montagna di balle” dimostra con chiarezza come il disastro rifiuti in Campania del 2008 sia stato costruito ad arte per convincere tutti che l’unica soluzione era quella delle mega-discariche e degli inceneritori. E così avvenne. Il governo Berlusconi, con il decreto 90 impone alla Campania 12 mega-discariche e 4 inceneritori. Se questi inceneritori entreranno mai in funzione, noi campani dovremmo importare rifiuti per farli funzionare! E tutto questo ci è imposto con la forza dell’esercito( inceneritori e mega-discariche diventano “siti di sicurezza nazionale!”)



E considerare che l’ordine dei medici francese , seguito da quello inglese, ha bandito la costruzione di inceneritori, perché ha evidenziato che nelle aree ad essi adiacenti , un aumento di leucemie e linfomi in età pediatrica! Ritengo criminale imporre inceneritori ad una regione già martire per i rifiuti tossici.
Al ‘Modernissimo’, guardando “Una montagna di balle”, ho rivissuto emotivamente questi anni di lotte ed ho capito quante balle ci hanno raccontato! Montagne!
E mi è ritornata la voglia di riprendere la penna ricordando le parole di un profeta ebraico che ha accompagnato il suo popolo in esilio a Babilonia:

Una voce dice :”GRIDA!”Ed io rispondo:”Che dovrò gridare?” (Isaia 40,6)

Sono felice di essere stato e di essere in Campania in questo tempo difficile a fianco ai miei fratelli e sorelle, tentando di resistere. Siamo stati schiacciati, ma nessuno ci può togliere la volontà di gridare, non solo per quello che è avvenuto, ma anche per quello che ora sta avvenendo.

Grido contro il piano criminale dei rifiuti imposto alla Campania dal governo Berlusconi che significa morte per tanti, in nome del profitto.

Grido contro la militarizzazione della Campania (siamo un territorio occupato): l’esercito presiede le mega-discariche e gli inceneritori. Impossibile, in questi siti, qualsiasi controllo o protesta popolare.

Grido contro la brutale repressione dei cittadini attivi di Chiaiano (estremo lembo nord del comune di Napoli) che, con mille stratagemmi hanno resistito per quasi un anno all’apertura di una discarica nelle cave del loro territorio (collocare una discarica a Chiaiano è come collocarne una a Villa Borghese a Roma). La forza bruta dello Stato ha schiacciato ogni resistenza civile ed ha aperto le cave ai rifiuti. Per fortuna lo “zoccolo duro” di Chiaiano continua a resistere.

Grido contro l’inceneritore di Acerra, inaugurato il 26 marzo scorso in pompa magna da Berlusconi, non ancora collaudato, malfunzionante, che costituisce un’altra grave minaccia alla salute nel Triangolo della morte. È incredibile che oltre alla A2A (Brescia-Milano), a cui è stata affidata la gestione dell’inceneritore, continui ad operare ancora la FIBE, sotto processo per “truffa aggravata ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture”. Quel giorno Berlusconi ha definito “eroi” i capi della FIBE, perché hanno saputo resistere nonostante gli “attacchi”della magistratura.
C’è ancora uno Stato di diritto in questo Paese?

Grido contro la decisione, presa quel 24 marzo da Berlusconi, di seppellire le ceneri tossiche di Acerra nella discarica di Terzigno (Parco Nazionale del Vesuvio!) quali “materiali di copertura”.
Queste ceneri dovrebbero, per legge, essere sepolte in cave speciali di salgemma in Germania.

Grido per il rogo del 12 maggio a Marcianise (fra Caserta e Napoli), dove la Camorra ha dato fuoco a 700.000 tonnellate di copertoni, che hanno continuato a bruciare per una settimana (quasi inutile l’intervento dei vigili del fuoco), producendo una nube tossica che ha avvolto per settimane l’intera regione ( la legge contro i delitti ambientali è ferma in Parlamento da oltre 10 anni).

Grido contro il disastro della discarica di Ferrandelle (Caserta), dove sono stati sversati oltre 1 milione di tonnellate di rifiuti tal quali . In quella discarica c’è un sito di compostaggio, costruito anni fa e mai utilizzato, pieno di balle di rifiuti tal quali.

Grido contro la decisione di costruire un nuovo inceneritore a Napoli est, nella zona di Ponticelli, nel cuore della città, che brucerà 400mila tonnellate di rifiuti all’anno. La gara d’appalto per costruire quell’inceneritore (che costerà 230 milioni di euro) è stata rimandata a settembre. In una zona già altamente inquinata, costruire un inceneritore è criminale.

Grido contro le stravittoria delle ecomafie, che diventano sempre più potenti e strafottenti in questa regione. Basta leggere il rapporto 2009 di Legambiente per rendersene conto.
Grido contro la decisione di bruciare le eco balle nei cementifici di Maddaloni(Caserta) e nelle centrali dell’ENEL.

Grido per questa regione martirizzata, simbolo del pianeta Terra, anch’esso minacciato di morte in nome del profitto. Basta leggere l’ultimo Rapporto dei 2500 scienziati dell’ IPCC (il comitato scientifico dell’ONU per i cambiamenti climatici) per rendersene conto e capire la gravità della situazione.

Questo mio grido si unisce al grido di tanti cittadini che dal basso stanno impegnandosi per far nascere il nuovo. E il nuovo , può oggi nascere solo dal basso.
Dall’alto non c’è più nulla da aspettarsi. La speranza viene solo dal basso, dalla capacità dei gruppi, comitati di mettersi insieme, di fare rete sia a Napoli come in Campania. In questo periodo sono nati il Coordinamento regionale per la gestione pubblica dell’acqua e il Coordinamento regionale rifiuti che riunisce le comunità e i comitati su base regionale. Sta nascendo ora anche il Forum regionale antirazzista che riunisce i gruppi che lavorano a favore di immigrati e Rom. Sta lentamente nascendo anche la rete di comunità immigrate della città di Napoli per permettere ai rappresentanti delle comunità etniche presenti sul territorio di parlare.
In questo spirito è nato quest’anno anche Segnali di Fumo che mette insieme pezzi di cittadinanza attiva in città per fare pressione sulle istituzioni locali. Senza dimenticare la Rete del Rione Sanità che da anni lavora per creare sinergia in questo non facile quartiere, e che quest’anno ha finalmente fatto partire , in stretta collaborazione con la Banca Etica , il Microcredito per stimolare nel Rione nuove iniziative economiche.(Tutto questo dovrebbe partire il prossimo autunno).Sono tutti segni di speranza perché non è facile a Napoli e in Campania lavorare insieme; c’è un nuovo spirito che dal basso sta soffiando in questa regione. Questo lavoro unitario ha portato ad una bellissima vittoria proprio in questo mese contro l’inceneritore a biomasse che era in progettazione a S. Salvatore Telesino( Benevento).
Insieme si può!
La speranza viene dai fratelli/sorelle di strada impegnati strenuamente sull’acqua, sui rifiuti, sull’ambiente. Sono nate delle splendide amicizie ,che ci sorreggono in questa difficile resistenza in Campania.
Fra i tanti e tante, vorrei ricordare Raffaele Del Giudice, presidente di Legambiente Campania che, mosso da una sacra passione per le sue terre, lotta contro lo strapotere delle ecomafie. E’ lui che ha scoperto il disastro di Ferrandelle.



Finché ci sono persone così, c’è ancora speranza in questa regione. Una speranza che nasce dalle autentiche relazioni umane dentro i comitati, i gruppi, le reti dove le persone diventano ‘dono’ gli uni per gli altri:la straordinaria ricchezza di questo popolo.
L’ho sperimentato soprattutto nelle piccole comunità cristiane (sono sette) che, con padre Domenico (il suo arrivo alla Sanità è stato un grande dono per me !), stiamo coltivando qui, alla Sanità. E’ straordinario vedere la ricchezza delle relazioni umane, la capacità di lettura della realtà alla luce del Vangelo (è la lettura popolare della Bibbia) e l’impegno verso i più poveri (ogni mercoledì sera portano un pasto caldo a chi dorme per strada!).E’ proprio bello vedere che sono i poveri che aiutano i poveri! Quanta speranza ricevo da loro! E quanta speranza ho avuto dai volti dei ragazzi in difficoltà del Rione Sanità , durante il campo di lavoro (13-19 luglio), che abbiamo organizzato. E’ stato padre Domenico a sapere aggregare le forze del territorio e trasformare questo sogno in realtà! Quanta forza, gioia, umanità ho ricevuto dai volti di questi ragazzini, di una vitalità straordinaria, e dai loro genitori! E’ stata una boccata di speranza, di Vangelo! (…)
Un altro drammatico esempio ci viene dall’amianto. Ci sono voluti vent’anni di duro impegno sociale per arrivare al grande processo di Torino, ora in corso, contro gli industriali dell’amianto. Non mi direte che gli industriali non sapevano, negli anni ’70-’80, che l’amianto produceva tumori ( il terribile mesotelioma!). Lo sapevano , ma ha vinto la logica del profitto…! E così abbiamo avuto migliaia e migliaia di vittime!
Sul monumento alle vittime dell’amianto a Monfalcone c’è scritto: “Costruirono le stelle del mare, li trafisse la polvere, li uccise il profitto”.
Che non succeda altrettanto per i rifiuti!
Dio è stanco di morti in nome del profitto! Lui vuole che i suoi figli vivano in pienezza la loro vita, ora e per sempre. Basta con tanti morti in nome del profitto. Che vinca la vita!