30 settembre 2009

GUIDO LIBERO. LIBERATECI DAGLI ASSASSINI




di Iva Testa

Gianni Guido è stato scarcerato senza alcuna misura restrittiva.
E' libero uno degli assassini di due ragazze avvenuto nel circeo il 30 settembre del 1975..Prima del barbaro omicidio erano state violentate..

Il tribunale di sorveglianza dichiara che Guido ha avuto condotta corretta in carcere e , in base a questo comportamento, dichiara che non sussiste alcun argomento per ritenere possibile la commissione di altri reati in futuro..
Il suo complice, Izzo, durante la semilibertà uccise altre due donne..
Due malvagi assassini, che pensavamo di aver assicurato alla giustizia..
Lo pensa anche Flavia Leuci, Presidente del comitato pari opportunità della provincia di Roma,che mette in guardia sulla riabilitazione di Guido..
Noi pensiamo che un delitto come quello del Circeo e di tanti altri contrassegnati dalla violenza carnale sia perseguibile solo con l'ergastolo..ma c'è la legge Gozzini, sui benefici...
E' una legge giusta ma non per questi reati..
E' difficile pensare che un violentatore assassino sia realmente pentito del suo crimine...
Solo la giustizia e necessarie perizie psichiatriche potrebberlo stabilirlo...
Per ora si può solo dire che non era la scarcerazione che aspettavamo e che nutriamo sospetti sulla assoluta libertà concessagli....
Speriamo che la giustizia possa assicurare le giuste pene a dei violentatori omicidi..

26 settembre 2009

CACCIATE DAI COLLEGHI ASSESSORI RIAMMESSE DAL TAR. LA VITTORIA DELLE "DONNE QUALSIASI"




di Grazia Gaspari

Basterà sostituire uno o più assessori maschi con donne di pari ruolo per chiudere la vicenda della giunta provinciale di Taranto dichiarata illegittima dal Tar di Lecce perché ha violato il suo stesso statuto che all’articolo 48 prevede il rispetto delle pari opportunità?

Non è detto. Prima i 10 assessori (di centro sinistra) si sono dimessi, poi a meno di 24 ore il presidente Gianni Florido ha respinto le dimissioni e ha parlo di rimpasto: una o due donne al posto di colleghi maschi di pari competenza.

Ma la pezza potrebbe non coprire lo strappo. Infatti, l’avvocato Nicola Russo, coordinatore del comitato Taranto Futura che ha vinto il ricorso al Tar, ha fatto sapere che in base al “principio di uguaglianza”, le donne nella giunta provinciale di Taranto dovranno essere cinque su dieci assessori e se il presidente “non si atterrà a quanto statuito dalla Costituzione”, il comitato “sarà costretto a presentare un ulteriore ricorso al Tar Lecce”.

Intanto non accennano a placarsi le reazioni del mondo politico. Plaudono le donne, tra le altre la Ministra delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, che, sottolinea che "Un buon amministratore, un politico attento, dovrebbe mostrare sensibilità nei confronti delle donne e garantire un’adeguata rappresentanza della componente femminile". Per Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato, "la vicenda di Taranto dimostra quanto ancora ci sia da lavorare”. "In questa paradossale situazione - sottolinea dal Pdl Beatrice Lorenzin – il pronunciamento del Tar ci dimostra come la cultura ostile alle donne sia dura a morire e non risparmi nessuno”

Dovrebbe spiegarlo al collega di partito, il sottosegretario Giovanardi, che ha avuto il coraggio di dire: la discriminazione è stata compiuta nei confronti della componente maschile della giunta che ora dovrà sostituire uomini, liberamente scelti, con “donne qualsiasi”. Nemmeno nei bassifondi più bassi di sacrestia si era mai sentita una cosa del genere. Da che pulpito viene la predica!

Quella di Taranto – commenta invece la vice presidente del Senato, Emma Bonino, non è la sola giunta maschile al 100% in Italia: “Taranto è solo la punta dell'iceberg e cita, ad esempio, la provincia di Ascoli Piceno, nella cui giunta, retta dal centro-destra, non si vedono donne all’orizzonte”

Ma la spiegazione più vera l’ha data il presidente del Tar che ha azzerato l’esecutivo: “E’ un’offesa per tutte le donne” ha affermato Aldo Ravalli, numero uno del Tribunale di Lecce, al cronista della Gazzetta del Mezzogiorno. “Non abbiamo scoperto niente di nuovo perchè esistono già norme della Corte europea di Strasburgo, articoli della Costituzione italiana e regolamenti degli enti locali”. Ma - e qui si svela l’arcano - “Questa volta l'amministrazione provinciale di Taranto è andata oltre perchè si è presentata con una seconda delibera di nomina degli stessi assessori, sempre tutti maschietti, dicendo in sostanza che non potevano fare diversamente per accordi politici e perchè non c'erano figure femminili idonee o adeguate o comunque non in grado di ricoprire quel ruolo…..”

Classico maschilismo? Aldo Ravalli risponde: «Preferisco dire che si tratta di una certa protervia, di un blocco mentale, da parte di coloro i quali dovrebbero agire secondo regole di diritto e di civiltà”… “E' sempre la stessa storia, una sorta di gelosia, un sentimento di inaffidabilità riguardo al sesso femminile che viene da lontano….. Il non saper riconoscere i loro meriti è una offesa per più della metà della popolazione».

24 settembre 2009

3 OTTOBRE. MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER LA LIBERTA' DI INFORMAZIONE




di Iva Testa

La mafestazione a Roma per la libertà d'informazione si terrà il prossimo 3 ottobre, uno slittamento reso necessario per il rispetto che si deve ai nostri militari morti a Kabul.
Le ragioni del 19 settembre sono evidentemente le stesse del 3 ottobre..
I giornalisti e il paese conoscono bene i rischi dell'oscuramento dell'informazione..hanno vissuto anche le pesanti censure del fascismo..
Oggi non c'è una dittatura di quel segno, ma, nell'era straordinariamente mediatica, i mezzi d'informazione sono minacciati nella loro autonomia dal momento che non si risolve il pesante conflitto d'interessi che riguarda Berlusconi, capo del governo e proprietario di 3 reti televisive.
Negli ultimi tempi abbiamo quasi sorpassato la soglia di allarme..Ricordiamo le scomposte reazioni del premier sulle escort, l'ordine eseguito di zittire i giornali radiotelevisivi sulla pericolosa inchiesta di Bari...Poi la scesa in campo dei giornali amici, il Giornale di Littorio Feltri all'attacco di Boffo, direttore dell'Avvenire, reo di aver criticato sul suo giornale i comportamenti del primo ministro..E ancora le nomine ai vertici delle testate RAI, guidate a fine estate da giornalisti amici del capo dell'esecutivo.
Controllare pienamente tre reti, come quelle di Mediaset, indirettamente quelle del servizio pubblico RAI significa sferrare fendenti sull'autonomia del prodotto giornalistico..
Il nostro mestiere è collocato nell'articolo 21 della Costituzione che sancisce il diritto-dovere ad informare ed essere informati..
L'informazione è un piatto ghiotto per i poteri forti che hanno fastidio quando si parla con chiarezza dei loro fatti o misfatti...
Cosa possiamo fare contro quest'offensiva che ci colpisce direttamente e con noi tutti i cittadini che chiedono notizie vere dall'Italia e dal mondo?
Possiamo fare molto, sicuramente portando sotto i riflettori le nostre ragioni..
All'appello lanciato dai giornalisti sono arrivate le adesioni dei sindacati, delle associazioni, di tanti nomi della società civile, di tanti blog della rete..
Sorelleditalia sostiene la manifestazione del 3 ottobre e invita le donne a fare la loro parte. Le donne normali, le non veline, sono uno dei soggetti più oscurati dai media, meno sostenute sono le loro voci e i loro saperi...E le loro carriere all'interno del variegato pianeta informativo sono sempre rare e difficili...
In piazza per tutto questo e per tanto altro..riuscendo a fare del 3 ottobre l'inizio di un nuovo cammino di visibilità e autorevolezza..

15 settembre 2009

INFORMAZIONE. NO AL GUINZAGLIO




Federazione Nazionale della Stampa Italiana
Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia



Lottiamo per il dovere Dei giornalisti di informare
ma soprattutto per il diritto dei cittadini ad essere informati


MANIFESTAZIONE PER LA LIBERTA'DI STAMPA
sabato 19 settembre 2009
Roma, piazza del Popolo, ore 16

Trieste, capo di piazza Bartoli (piazza Borsa/Unità),
ore 17 Presidio e volantinaggio





C’è un allarme che sta diventando molto alto nel Paese. Non è la prima volta che è stata necessaria la mobilitazione anche contro governanti di segno diverso da quello attuale, ma oggi si sta vivendo una fase di grande delicatezza con attacchi senza precedenti. Non solo disegni di legge bavaglio ma anche azioni forti in sedi giudiziarie e manifestazioni pubbliche che hanno l’oggettivo risultato di costituire una minaccia per chi fa informazione ritenuta non gradita.

L’informazione non si farà mettere il guinzaglio. Il mondo dell’informazione, assieme al mondo del lavoro e alla società civile, è chiamato a scongiurare questo pericolo. C’è bisogno urgente di riassumere e promuovere la consapevolezza piena della funzione dell’informazione quale pilastro di ogni democrazia; una funzione che è anche politica ma che non appartiene alla disponibilità del potere. E’ una materia che va sottratta, prima che sia troppo tardi, alle contingenze dei virulenti contrasti politici e che impone pertanto il rispetto dei principi legali e sociali di convivenza di cui è parte integrante.

La Fnsi (di cui l’Assostampa Fvg è l'articolazione territoriale) ritiene che sia necessaria, quindi, una reattività civile nella considerazione che l’informazione è libertà; ogni ferita che essa subisce determina una attenuazione della libertà di tutti. E’ indispensabile che l’informazione possa dare una rappresentazione permanente della vita del Paese, nella pluralità dei punti di vista e di tutte le rappresentanze sociali e culturali e ne racconti liberamente i successi e i problemi.

Tutti i colleghi e i cittadini interessati sono invitati a partecipare

MISS ITALIA. SCHIAFFO ALLA LEGA




di Grazia Gaspari


Finalmente una bella davvero. Mozzafiato e con anima. Maria Perrusi, calabrese, diciottenne, figlia di un operaio immigrato. “Mio padre - racconta la neo miss - ha vissuto 25 anni in Svizzera per mantenere la nostra famiglia. Ci raggiungeva in Calabria una volta al mese. Per me questa lontananza è stata difficile».
Milli Carlucci alla quale va riconosciuto il merito di aver tolto alla manifestazione quel tanfo di mercato delle "mucche" di cui erano impregnate le precedenti edizioni, costruite a misura più del voyerisme maschile dal sapore lascivo, che del concorso, ha spiegato che Miss Italia 2009 viaggerà molto perché sarà la testimonial del made in Italy nel mondo.
Bene, in un paese in cui un sindaco leghista (Ponteranica, in provincia di Bergamo) non rispetta la memoria di un morto, Peppino Impastato, giovane ucciso dalla mafia nel ’78 e rimuove dalla biblioteca civica la targa che porta il suo nome, è un grande smacco essere rappresentati da una giovane del profondo sud italiano. In un paese in cui si brinda al successo dei respingimenti in mare, è uno scacco ancora maggiore che la bella ragazza del profondo sud sia l’espressione dell’immigrazione italiana.
La sua avvenenza, la sua pulita simpatia la deve un po’ anche alla Svizzera dove il padre ha potuto lavorare e mantenere così la sua famiglia.
Rimuoveranno anche la bella Maria? A chi daranno il compito di trovare qualcosa di negativo …. al Littorio Feltri di turno?
No questa volta i leghisti nostrani, come si dice, si attaccano al tram…. Il destino è capace di dare schiaffi così sonori da riempire col loro rumore l’intero pianeta. Si dice, infatti, che se ciò che combini dispiace al cielo, il cielo ti ripagherà con la stessa moneta.
Una targa è stata tolta, un’altra più bella, più forte e andata al suo posto. Una targa in carne e ossa che grida di essere felice perché "finalmente la Calabria, in realtà l'Italia, riconquista la corona".

11 settembre 2009

ITALIA SI... ITALIA NO...LA TERRA DEI CACHI, DEI PAPI E DELLE ESCORT



di Iva Testa

Tra le notizie dell'estate che più ci hanno riguardato, due mi sembrano assonanti, se pur molto diverse..
L'inchiesta della procura di Bari non riguarda solo le escort procurate dall'imprenditore Tarantino al Premier, ma anche le stesse escort procurate dallo stesso Tarantino, a Frisullo del PD...
Come dire...trasversalità delle escort..
Il Corriere della sera ha intanto pubblicato il pensiero del famoso oncologo Veronesi sulle donne.. "Bravissime, dichiara Veronesi, ma poco visibili...sù andate avanti", conclude Veronesi, "avete bisogno di un altro femminismo"!
Cosa c'entrano le escort col femminismo?
Chissà, forse avranno qualcosa da dirci....bisognerà anche ascoltarle..
Veronesi ha poco a che fare con il femminismo e molto con le malattie..
Ma il femminismo è un'altra cosa...è lo stare unite, riconoscersi nonostante le diversità e organizzarsi per realizzare degli obiettivi...
Molte cose sono state fatte, le donne sono emancipate e lavorano, scelgono, grazie alla contraccezione, quando e se fare figli...
Abbiamo più volte detto, assieme a tante altre, che gli uomini cederanno con difficoltà il potere......anche quello di Veronesi!