25 agosto 2006

CHI SEMINA.....CHI RACCOGLIE. COMBATTERE IL MALE CON LE ARMI DEL PENSIERO E DEL CUORE


di Iva Testa (Gr-Parlamento)

interrogarsi sul perchè del bene e del male appartiene all'uomo sapiens da tempi antichi. Sono in molti a credere che sia la vita materiale a determinare il male. Rousseau diceva che l'uomo nasce buono ma la società lo rende malvagio.

Le guerre, le distruzioni, la violenza sono sempre esistite. Così come gli odi individuali. Rimanerne disorientati, sentirsi coinvolto o estraneo appartiene alla sfera della individualità. Dico questo perchè penso che gli uomini e le donne dovrebbero possedere un'etica della libertà che non confligga mai con l'altro. L'etica della libertà porta con sè l'etica della responsabilità e l'etica dei comportamenti. Quale maggiore responsabilità allora se non quella di rispettare l'altro come se stesso?

Uno dei comandamenti dice " Ama il prossimo tuo come te stesso". Parole semplici e profonde. Ma l'amore non è un sentimento semplice come non lo è l'altruismo, la generosità, la capacità di aprire il cuore. Sono frutti di percorsi dell'anima che incominciano da piccoli. Fin da bambini è necessario far comprendere che l'altro è come te. E non tutti hanno la fortuna di avere buoni maestri, dai genitori agli insegnanti.

Che ruolo possono avere le religioni? Se fossero vissute nella consapevolezza che sono un percorso di spiritualità (dove lo spirito non è mai disgiunto dalla mente) forse potrebbero aiutare il prossimo a fronteggiare le spinte materiali che arrivano dalla realtà. Vivere la vita non significa non entrare dentro la sua essenza terrena. Significa, credo, camminare giorno dopo giorno con il corpo e l'anima in contatto.

La mente aiuta la consapevolezza di sè, attraverso i contatti: dalle buone amicizie, alle buone letture, alla musica, alla natura, anche al lavoro, prezioso perchè definisce l'identità sociale. Ma la mente deve necessariamente interagire con l'anima, altrimenti le esperienze non possono essere comprese con i sentimenti. Solo se si cercano dentro di sè le ragioni dei propri comportamenti , se si incontrano con dolcezza i tanti diversi sul nostro cammino, se si ascoltano le parole dell'altro cercando di comprenderle....allora forse pian piano il male potrebbe essere combattuto con le armi del pensiero e del cuore..

UN APPELLO DELLE DONNE IRANIANE CONTRO LA PENA DI MORTE. UNA FIRMA CONTRO IL SILENZIO

di Giovanna Rossiello TG1

La violenta morte di Hina, la ragazza pachistana uccisa a Brescia dal padre, la questione Libano, il terrorismo internazionale ripropongonoil problema di quanto sia difficile la strada del dialogo , ad ognilatitudine, in ogni regione del mondo. Ancora troppi sono i casi dicrudeltà nei confronti dei più deboli, a partire dalle donne, inIran così come in Italia. Ma nessuna cultura, nessuna religione ,nessun patriarcato può permettere la violenza contro le donne.Combattere questa "missione impossibile " è un impegno di noi tutte .

Per questo vi giro e vi invito a firmare questo appello delle donne iraniane.

Una firma contro il silenzio"Nel mese di luglio, in piena crisi irachena e mediorientale, ilregime teocratico di Tehran, con la Guida Suprema Ali Kamanei e ilPresidente Mamoud Ahmadinejead, ha confermato l'esecuzione dellacondanna a morte emessa nei confronti di una ragazza di sedici anni,minorata mentale, arrestata e processata nel tribunale della citta'di Nekah, insieme al padre tossicodipendente da oppio.Contemporaneamente, la Corte Suprema di Giustizia ha confermato lasentenza capitale per Delara Darabi, diciannove anni, minorenne all'epoca del reato contestato: un'omicidio in realta' commessodal suo fidanzato, condannato "solo" a dieci anni di prigione.
Nei mesi scorsi, le esecuzioni capitali di Delara e di un'altraminorenne, Nizanin, condannata per aver ucciso un uomo che cercava diviolentarla nel parco pubblico della città di Mashad, erano state sospese anche a seguito delle proteste dell'opinione pubblica internazionale e delle associazioni per la difesa dei diritti umani.

"La condanna a morte di adolescenti", aveva sottolineato AmnestyInternational, che qualche giorno fa ha rinnovato alle autoritàiraniane la richiesta di porre fine all'uso della pena capitale suiminorenni - "è un'aperta violazione degli obblighi di dirittointernazionale che l'Iran si e' impegnato a rispettare, in quantoStato parte del Patto Internazionale sui diritti civili e politici edella Convenzione dell'Onu sui diritti dell'infanzia."

Ma nonostante la mobilitazione internazionale, tre settimane addietrola sedicenne di Nekah e' stata pubblicamente impiccata, la sentenzacontro Delara confermata, e un'altra giovane, Malek Gorbani,originaria della città curda di Naqadeh, accusata di uxoricidio,aspetta di essere lapidata nella prigione di Oroumieh dove la sentenzaè stata pronunciata.

Lunedì scorso, l'associazione "Reporterssans frontieres" ha chiesto ufficialmente che venga riaperto ilprocesso per l'assassinio della fotoreporter irano-canadese ZharaKazemi morta tre anni fa nella prigione di Tehran, dove era statarinchiusa dopo essere stata arrestata mentre fotografava unamanifestazione di donne che chiedevano notizie sui propri parentiincarcerati.Il regime teocratico dei mullah sfrutta la nuova crisi mediorientaleper stringere sino in fondo il cappio sui diritti delle donne iraniane,ma di tutto questo sulla stampa non c'e' notizia.

A microfonichiusi sul Paese reale, con l'attenzione della comunità internazionale concentrata sugli sviluppi della guerra israelo-libanesee sulla situazione irachena, gli ayatollah sperano di continuare laloro feroce politica repressiva verso le donne, spacciando una patriarcale e violenta misoginia per rispetto del dettato religioso. Noi sappiamo che bastonare, violentare, uccidere bambine, adolescenti e donne, spesso mogli e figlie, costringere milioni di esseri umani di sesso femminile alla clausura, all'analfabetismo, a matrimoni violenti e infelici, al marciapiede - l'Iran ha il triste primatodelle adolescenti che scappano di casa per la povertà o per sfuggire astupri in famiglia, finendo poi spesso nel mercato della tratta delle prostitute - non fa parte dell'lslam. Il profeta Muhamad fu ilprimo a vietare che le bambine fossero seppellite vive, come si faceva al suo tempo. L'Associazione Donne Democratiche Iraniane chiede di sostenere questo appello per i diritti civili delle donne iraniane, edi farsene portavoce presso le autorità iraniane, le autorita'nazionali e internazionali, i giornalisti e le giornaliste della cartastampata e della Tv, le associazioni, le organizzazioni internazionali,quanti e quante hanno a cuore la difesa dei diritti e della dignità delle donne contro ogni violenza e abuso.
Una firma contro il silenzio.Associazione Donne Democratiche Iraniane. Scrivete a:

His Excellency Ayatollah Sayed 'Ali KhameneiThe Presidency Palestine Avenue,Azerbaijan IntersectTehranIslamic Republic of IranFax: 0098 21 649 5880

The Honorable chief of the Judiciary His Excellency Hashemi Shahroudishahroudi@dodgostary.com

His Excellency Jamal Karimi RadMinistry of JusticePark-e ShahrTehranIslamic Republic of IranFax: (+98) 21 311 6567

Repubblica Islamica dell'IranAmbasciata presso lo Stato ItalianoVia Nomentana, 361,00162 Roma (RM)Fax: (+39) 06.86328492embassiran@rome-hotmail.com

24 agosto 2006

CHI SEMINA.....CHI RACCOGLIE? LA STORIA DI UN GIOVANE SOLDATO ISRAELIANO RACCONTATA DA UNA PACIFISTA









Eccovi un'altra storia. Fa da contraltare a quella di Angelo Frammartino. L'ho trovata sul sito de La Stampa. E' raccontata da una ragazza ebrea, una pacifista. E' la storia di un soldato israeliano morto nella guerra del Libano, l'ufficiale Roy Klein. (17/08/06 alle 23:27 in Politica Permalink http://sharong.blog.lastampa.it)
E' una storia drammatica, ma bella al tempo stesso. I frutti buoni, sono sempre buoni da qualsiasi pianta nascano!!! Diceva un saggio che dovremmo farla finita di vedere il mondo diviso.... tutto è riportabile ad unità.

di Sharon

Voglio tradurvi un e-mail che e' arrivata in poche ore in tutte le case di Israele. A me e' arrivata tre volte, da tre fonti diverse, e non c'e' persona con cui abbia parlato, in questi giorni, che non l'abbia ricevuta, letta e passata oltre:
"Ricordare e non dimenticare"- Ufficiale Roy Klein
"Il minimo che possiamo fare, per chi ha sacrificato la propria vita in modo cosi' eroico, e' raccontare la sua storia. Non e' chiaro perche' i media lo abbiano ignorato. Forse non si tratta di un comportamento popolare, forse non equivale all' immagine del soldato sensibile e timoroso che i mass-media provano a creare. Non c'e' nessun motivo valido che spieghi perche' un fatto del genere non venga raccontato a voce alta, con immenso orgoglio, con il pianto nel cuore, per cui lo racconteremo noi da e-mail a e-mail.
L' ufficiale Roy Klein, del 51esimo battaglione Golani, abitante della colonia di Ali (si, si, un insediamento...) era il soldato di grado maggiore durante uno dei combattimenti a Binat Jabil. Quando ha visto cadere una bomba a mano vicino ai suoi soldati, non essendo piu' possibile difendersi ed evitare l' esplosione della bomba, ha deciso di far scudo con il proprio corpo ai suoi compagni ed e' saltato sull' ordigno nel tentativo di salvarli. Il suo sacrificio non e' stato vano... I ragazzi, che sono stati testimoni di questo eroico atto, raccontano che Roy ha gridato "Ascolta Israele, Nostro Signore" (preghiera ebraica) nel momento in cui si e' buttato sulla bomba a mano.

L'ufficiale Roy Klein e' stato seppellito nel giorno del suo 31esimo compleanno.
Raccontano di lui che suonava benissimo il sassofono, che era un intellettuale, che si era laureato in ingegneria con ottimi voti, che amava viaggiare, che rideva e scherzava spesso e volentieri, che era sensibile e calmo. Il piu' grande desiderio di sua moglie, rimasta vedova, e' veder crescere i suoi figli il piu' possibile simili al padre. Possa riposare in pace.
Invece di accendere una candela in suo ricordo, mandate la sua storia ad altri. Si merita molto di piu', ma e' tutto cio' che possiamo fare."

Caro Roy, sei morto da eroe. I media ti hanno ignorato ma tutta Israele applaude il tuo immenso coraggio e piange la tua morte. Molti di noi hanno perso qualcosa in questa orribile guerra (8000 case, 6000 attivita', centinaia di migliaia di ettari di terreni coltivati e boschi, bruciati e distrutti dai missili di hezbollah) ma tu... hai sacrificato la vita... Hai avuto un attimo di tempo per scegliere tra la tua vita, il tuo futuro, i tuoi figli e quelli dei tuoi compagni? A chi sara' andato il tuo ultimo pensiero? Hai pregato per trovare la forza di compiere quel gesto? O per la salvezza di Israele? Quello che hai fatto non ha salvato la vita solo ai tuoi soldati, ha salvato le loro famiglie, ha dato forza e coraggio a tutti noi...
Israele non cerca "Shaid", eroi martiri che si suicidano per uccidere i propri nemici, come fa' l'Islam. Israele fa di te un eroe perche' suicidandoti hai difeso i tuoi amici...Israele si difende da chi vuole colpirla, combatte chi la combatte, Israele e' entrata in questa guerra perche' non vuole piu' vivere circondata dai terroristi, minacciata dalle armi. Israele lotta oggi contro un pericolo che si abbattera' fra poco su tutto il Mondo Occidentale. E purtroppo non e' ancora finita. Hezbollah non accettano il disarmo, gli aiuti che dovevano arrivare ritardano...(semmai veramente arriveranno), i nostri sfollati stanno tornando a casa, ma i nostri soldati sono ancora li'. Si ritirano dal Libano ma continueranno a difendere il nostro confine, perche' finora non sembra che nessuno voglia farlo per noi, dando la vita se ce ne sara' bisogno, come hai fatto tu.

Caro Roy, probabilmente se ci fossimo conosciuti non saremmo andati d'accordo... siamo troppo diversi... tu religioso, io laica, tu di Destra, io di Sinistra, tu che vivevi in un insediamento, io che credo che bisogna lasciare la Cisgiordania ai Palestinesi... e sai cosa e' assurdo in tutto cio'? Che io in Cisgiordania non ci sono mai stata, perche' ho paura per la mia vita, mi sento in pericolo circondata dagli arabi, mentre tu che con gli arabi ci vivevi, ci lavoravi, ci ridevi e ci scherzavi ogni giorno, perche' erano i tuoi vicini di casa, non avresti compreso le mie paure e la mia sfiducia verso di loro. " Non tutti gli arabi sono terroristi" mi avresti detto...Ed io sono la "pacifista"!……

CHI SEMINA.....CHI RACCOGLIE? ANGELO FRAMMARTINO MORTO A GERUSALEMME PER MANO DI UNO DEI TANTI PALESTINESI CHE LUI AMAVA










Seguendo il ragionamento del post precedente, prendiamo il passo dei frutti e dell'albero tratto dal Vangelo di Matteo: "Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere".

Siccome siamo tutti un po' santi e un po' profeti, ecco allora la storia assurda di Angelo Frammartino. Ecco ciò che ha seminato questo ragazzo. Ci sono molti Blog in rete, io ho raccolto solo qualche frammento

Una possibilità già c’è: la NON-VIOLENZA.
di Angelo Frammartino

Pratica alta del confronto, un qualcosa d’opposto alla passività e alla rassegnazione, valorizzazione del diverso, sorella-gemella del dialogo attento ed interessato…..In primo luogo nell’aspetto comunicativo, bandendo registri linguistici che rimandino a campi semantici di tipo militarizzante (ex: nemici, schieramento, battaglie,..), e poi in quello delle nostre relazioni quotidiane, con ci sta accanto ma non conosciamo. Liberiamoci dalle contaminazioni delle violente brutture che diventano parte di noi.
Compagne/i, è vero o no che un nostro limite è la grande entità d’abisso tra i nostri valori generali e le nostre pratiche?!?
Dobbiamo riconoscere che la N-V è un lusso per molti angoli del mondo, ma infatti non chiedo di abrogare la legittima difesa, mai(!) mi sognerei di criticare la Resistenza, il sangue del pueblo vietnamita, la riscossa dei popoli colonizzati, le fionde dei ragazzi palestinesi nella prima intifada dinnanzi a carri armati.
La violenza che c’è nel mondo non ce ne consente altra direbbe il Segretario; pace adesso. La NON-VIOLENZA, come il comunismo, è ad un tempo una finalità, una metodologia, un percorso. Il comunismo, come la N-V, si può esprimere almeno in 1000 ed 1 modi come le fiabe ambientate nella magica Bagdad, oggi sconvolta nelle lacrime….”


Ciao Angelo, testimone di pace
di Massimiliano C. http://desus.it
La notizia è di quelle che ti strappa il cuore e ti fa sentire male, ti fa mancare il respiro e fa montare la rabbia. Angelo Frammartino è morto, ucciso dalla guerra e dalla stupidità umana. Può un volontario, un ragazzo amante della pace e della non-violenza, essere ucciso? Ha un senso tutto questo?Ma sopratutto, è giusto? Massimiliano C


Le conseguenze dell’odio
di David Guetta
http://www.davidguetta.it

Mi vergogno di quello che ho pensato. Sì, mi vergogno perchè non esiste nella vita dolore più grande del perdere un figlio. E’ intollerabile solo pensarla una cosa del genere: non è nella logica umana ed in fondo, a parziale sostegno della tesi sull’insostenibilità della sofferenza, non siamo neanche stati biologicamente preparati per tale evenienza.
Per questo è allucinante quello che ho pensato di istinto quando ho letto le parole di perdono del padre di Angelo Frammartino verso colui che gli ha ammazzato il figlio “perché sentiva il bisogno di uccidere un ebreo” ed invece ha sbagliato persona.
Ho pensato: “ma se la mattanza verso suo figlio l’avesse compiuta un israeliano queste parole così dolci e così crudeli ci sarebbero state lo stesso?” E’ chiaro che in quel momento così buio del mio intelletto è uscita fuori tutta la mia estrazione ebraica. Eccole qui le conseguenze dell’odio ormai quasi secolare che divide i figli di Abramo.Se anche uno laico come me, che da trent’anni crede nella costituzione dello Stato Palestinese, che da decenni non condivide la politica di Israele, cade in queste bassezze.

Angelo Addio
di Erica http://www.casacenina.com/erika_blog

..Era Ferragosto ed era un giorno di festa , come Natale o Pasqua… ma x Angelo Frammartino, il volontario di Monterotondo ucciso a Gerusalemme con una coltellata da uno sconosciuto la scorsa settimana, è stato un addio da chi gli voleva bene
La bandiera della pace , che ha avvolto la sua bara ,al ritorno in Italia e nel Duomo della sua città dove alle 16 si è svolto il suo funerale, era il simbolo che accompagnava la sua giovane vita , una vita semplice e normale dedicata alla pace ed alla fratellanza , che lo aveva portato in Israele insieme ad altri giovani x un campo di lavoro, di amicizia e di aiuto ai bambini palestinesi, un momento di pace e amore contro la guerra e l’odio …
L’altro giorno, nel punto dove è stato ucciso il giovane volontario italiano , una mesta folla di un centinaio di palestinesi e cooperanti italiani e stranieri si è raccolta per una veglia di preghiera. I presenti hanno acceso candeline, che hanno deposto ai piedi dell’ albero nel punto in cui Angelo è stato assassinato ….. tra la porta di Damasco e la porta di Erode, lungo le mura ottomane della Città Vecchia.
Lui non c’è più ma auguriamoci che tanti altri giovani diano le loro energie e la loro disponibilità x missioni di pace e di aiuto ovunque ci siano sofferenza ed odio e tanto bisogno di assistenza e di amicizia xchè è solo con la pace e la democrazia che il mondo può e deve continuare a vivere ….
Un addio ad Angelo, che nel silenzio di Ferragosto, se ne è andato in punta di piedi , senza clamori, senza medaglie, lasciando un grande vuoto in chi lo conosceva, in chi lo amava, in chi era stato aiutato dal suo sorriso e dal suo affetto !








22 agosto 2006

CHI SEMINA......CHI RACCOGLIE?












di Grazia Gaspari

Questo agosto caldo e tumultuoso mi induce in riflessioni. Dopo l’uccisione della giovane Hina da parte del padre perche’ non era una brava musulmana, l’accoltellamento di Angelo Frammartino a Gerusalemme perche’ un suo coetaneo palestinese voleva uccidere un ebreo, la guerra nel paese dei cedri, i morti ammazzati in Iraq perche’ sono sciiti o perche’ sono sunniti….ecc. ecc.
da giorni mi tormenta una domanda. Come mai dal Bene Assoluto, dall’Amore per eccellenza puo’ nascere tanto male…tanto odio? Possibile che ancora oggi esistano guerre, odi di religione? Tutti sostengono che bisogna evitare scontri di cultura......ma gratta, gratta .....ecco che la cultura, la religione di appartenenza viene fuori. Certo dietro ad ogni azione c'è sempre un interesse materiale....individuale, di gruppo, nazionale. Ma perchè rispolverare le vecchie insegne religiose? Dopo la Rivoluzione Francese e l'Illuminismo, in Occidente, l'argomento è stato fortemente depotenziato, il laico è subentrato al religioso.

Invece, ecco che mai come in questi ultimi anni si è tornati a parlare di Dio e di religioni. Cosi stiamo stati costretti a constatare che, nonostante l'uomo vada nello spazio, si conosca il DNA, si misuri la "materia nera", eccetera, poco o nulla é cambiato a livello dei perforati profondi dell'uomo. Ognuno ha la sua Verità e in tale Verità resta. Come ai tempi di Galileo….non si guarda nel cannocchiale!!! Prendiamo la chiesa cattolica, predica l’unione delle religioni monoteistiche, ma poi sostiene che l’unico Salvatore è Cristo! L’Islam rispetta Gesù perché il Corano lo rispetta, ma una chiesa cristiana non puo’ sorgere in territorio musulmano!!! In alcuni paesi non si possono nemmeno portare croci al collo. Tra sunniti e sciiti, musulmani ambedue, scorre il sangue da sempre…..i 12 Imam furono tutti uccisi dai vari califfi…..fino a che l’ultimo, il Madi decise di scomparire. Per non parlare dell’odio dei wahhabiti contro tutto e tutti(sottocorrente dell’Islam, cui appartiene Bin Laden, che predica un ritorno alla religione delle origini con la cancellazione di tutte le innovazioni apportare nel corso del tempo)!!!

Allora mi chiedo perchè il mio Dio non può coestire con il tuo? Perchè Dio ama solo me e non te? Possibile che Dio a qualcuno dica il vero e ad altri il falso? Che induca alcuni a bene agire e ad altri dia delle "storte"? Anni fa andai a Londra per un'inchiesta su un presuto ritorno del Messia.... (tutte le religioni ne parlano) che avrebbe aperto un'era di pace e di progresso per l'intera umanità e che tutti, aldilà delle varie fedi, avrebbero riconosciuto e seguito. Non trovai il nuovo Messia, ma girando per gruppi religiosi, chiese, templi e moschee mi trovai a pregare in tutti i vari luoghi di culto. Nella chiesa anglicana, in quella cattolica, nella povera moschea di Break Lane..... sentivo che Dio era in tutti quei luoghi...... Lo puoi chiamare Allah, Gesù, Javè, Chrisna, Budda, Dio è sempre Dio....Conosce tutte le lingue, ha un forte senso dell'humor e si lascia raffigurare come si vuole.......Lui è oltre, molto, molto oltre.........Per Uno da cui ha avuto origine il tutto, visibile ed invisibile, le nostre diatribe diventano pensieri di bambini.....

Eppure questi bambini sanno farsi molto male. E la responsabilità maggiore sta proprio in chi si dice più grande, più sapiente, più informato e poi grazie a questo anzichè unire, divide. Parlo dei preti, di tutti i preti, di tutte le religioni. Dovrebbe essere compito loro "amare il prossimo come se stessi"..... e invece eccoli lì....chi con l'abito bianco, chi con il nero turbante, chi con la barba lunga....chi con i ricciolini ......che indottrinano .... e sotto sotto, con accenti e toni diversi, si comportano come il lupo di Cappuccetto Rosso.

Benedetto XVI va in un campo di sterminio nazista e dice: "Dio perchè hai taciuto"!!! Perchè non parlò la Chiesa Cattolica che dice sempre la sua? ......In compenso il papa tedesco, per non lasciare ancora una volta Dio in silenzio, condanna l'attacco israeliano in Libano.

Il fatto è, secondo il mio modestissimo parere, che le chiese sono diventate come i partiti politici. Curano il proprio gregge..... che poi..... in un modo o nell'altro finisce per essere scannato!

Il discorso è lungo.....Le risposta difficile. Una, anche se parziale, l'ho trovata in un libro del Prof. Baharam Elahi (ricercatore da oltre quarant’anni di studi sull’etica e la spiritualita’, in linea con il pensiero di suo padre, Ostad Elahi
www.ostadelahi.org ): “Quando il livello spirituale della religione è occultato dal livello rituale – scrive il Prof. Elahi ne “La Via della Perfezione” Ubaldini - la religione di Dio si degrada e si trasforma in “religione degli uomini”. I discorsi divergono e appaiono la discordia e l’intolleranza. La religione si suddivide allora in diverse confessioni, a loro volta suddivise in varie branche e tendenze che comportano infinite divergenze e lacerazioni fra gli uomini. La maggior parte delle volte è l’uso della religione a fini materiali – qualunque ne sia la forma – ad essere l’origine del suo snaturamento. Uno dei segni di una religione divina trasformata in religione degli uomini, è che i suoi sostenitori pensano che solo la loro confessione possa portare alla salvezza…..”

Ma esiste una Vera Religione? E se esiste dove trovarla?

Credo che ciascuno debba cominciare dal proprio cuore e valutare ciò che incontra con la propria testa..... Deve porsi mille domande e mille perchè poi chiedere aiuto a Dio.... affinchè renda chiaro il suo pensiero......e il suo cammino

14 agosto 2006

HINA...una ragazza che come me amava i Beatles e i Rolling Stone





Pensieri di Ferragosto. Rosanna Oliva pensa al Libano, alle distruzioni e ai mali della guerra. Io penso a Hina, ragazza pakistana, sgozzata, avvolta in un lenzuolo bianco, la testa rivolta alla Mecca, sepolta a 20 anni, dietro la casa dove viveva con i genitori e i numerosi fratelli in un paesino vicino Brescia. Cosi' penso all'intolleranza religiosa e ai mali ben piu' devastanti provocati da chi manipola le religioni per governare gli uomini, trasformarli in utili idioti o in iene assetate di sangue o in burattini criminali.

Uno degli affetti piu' forti e' quello dei genitori verso i figli. Nel caso di Hina non si puo' ancora accusare nessuno, ma gli indizi sembrano avere uno sfondo religioso da cui emerge un padre, integralista.

Mi chiedo allora quale Dio possa mai armare la mano di un padre contro un figlio qualora il figlio non rispetti la religione o Dio stesso? Non compare in nessun testo sacro. Dai Vangeli al Corano al Talmud ai Veda, Dio e' espressione di misericordia, di comprensione, d'amore perche' l'uomo, come un bimbo, e' su questa terra per imparare e per migliorare.

E' sempre l'interpretazione degli uomini che attribuisce a Dio le cose piu' disparate!!! In particolare, e' l'interpretazione interessata di quegli uomini che si autoproclamano detentori del messaggio divino e che passano per "sapienti", ad iniettare veleni di vario tipo facendo breccia sull'ignoranza religiosa dei piu'.....

Quanti hanno letto i Vangeli, quanti hanno letto il Corano? Quanto ci hanno riflettuto su? Quanto hanno confrontato cio' che vi e' scritto con quello che dicono i vari predicatori religiosi?

Se poi al veleno dell'ignoranza si aggiunge il veleno del fanatismo....la miscela e' esplosiva. Lo vediamo nella cronaca e nella storia di questi anni. Le guerre, il terrorismo, l'odio

Voltaire, nel suo Dizionario Filosofico scriveva: "Il fanatismo sta alla superstizione come il delirio alla febbre, come le furie alla collera. Chi ha delle estasi, delle visioni, chi scambia i sogni per la realtà, e le immaginazioni per profezie, è un entusiasta; chi sostiene la propria follia con l'omicidio è un fanatico...... Una volta che il fanatismo ha incancrenito il cervello, la malattia è quasi incurabile...... Di solito sono le canaglie a guidare i fanatici e a mettere loro in mano il pugnale!!!

Mi chiedo allora, qualora fosse stato proprio il padre ad uccidere Hina, chi abbia armato la sua mano...? Chi arma la mano di tanti spargitori di sangue proprio e altrui? NO....NON DIO!!!

Vi consiglio di leggere oltre alla voce sul Fanatismo, quella sulla tolleranza. Anzi ve la riporto........e' un po' lunga ma vale la pena!!!



Dal Dizionario Filosofico
TOLLERANZA

I
Che cos'è la tolleranza? È la prerogativa dell'umanità. Siamo tutti impastati di debolezze e di errori: perdoniamoci reciprocamente i nostri torti, è la prima legge di natura.
Alla Borsa di Amsterdam, di Londra, di Surat, o di Bassora, il ghebro, il baniano, l'ebreo, il musulmano, il deicola cinese, il bramino, il cristiano greco, il cristiano romano, il cristiano protestante, il cristiano quacchero trafficano insieme; nessuno di loro leverà il pugnale contro un altro per guadagnare anime alla propria religione. Perché, allora, ci siamo scannati a vicenda quasi senza interruzione, dal primo concilio di Nicea in poi?
Costantino cominciò col promulgare un editto che permetteva tutte le religioni, e finì col perseguitarle. Prima di lui si era combattuto contro i cristiani solo perché cominciavano a costituire un partito nello Stato. I romani permettevano tutti i culti, perfino quelli degli ebrei e degli egiziani, per i quali provavano tanto disprezzo. Perché Roma li tollerava? Perché né gli egiziani, né gli stessi giudei, cercavano di distruggere l'antica religione dell'Impero; non correvano per le terre e per i mari a far proseliti: pensavano solo a far quattrini. Mentre è incontestabile che i cristiani volevano che la loro fosse la religione dominante. Gli ebrei non volevano che la statua di Giove stesse a Gerusalemme; ma i cristiani non volevano ch'essa stesse in Campidoglio. San Tommaso ha il coraggio di confessare che, se i cristiani non detronizzarono gli imperatori, fu solo perché non ci riuscirono. Convinti che tutta la terra dovesse essere cristiana, erano, dunque, necessariamente nemici di tutta la terra, finché questa non fosse convertita.
Erano inoltre nemici gli uni degli altri su tutti i punti controversi della loro religione. Bisogna, anzitutto, considerare Gesù Cristo come Dio? Coloro che lo negano vengono anatemizzati sotto il nome di ebioniti, i quali a loro volta anatemizzano gli adoratori di Gesù.
Alcuni vogliono che tutti i beni siano in comune, come si sostiene che lo fossero al tempo degli apostoli? I loro avversari li chiamano «nicolaiti», e li accusano dei più infami delitti. Altri tendono a una devozione mistica? Vengono chiamati «gnostici» e ci si scaglia contro di loro con furore. Marcione disputa sulla Trinità? Lo si tratta da idolatra.
Tertulliano, Prassea, Origene, Novato, Novaziano, Sabellio, Donato, sono tutti perseguitati dai loro fratelli, prima di Costantino; e appena questi ha fatto trionfare la religione cristiana, gli atanasiani e gli stessi eusebiani si massacrano a vicenda; e, da allora sino ad oggi, la Chiesa cristiana s'è inondata di sangue.
Il popolo ebreo era, lo ammetto, un popolo assai barbaro. Scannava senza pietà tutti gli abitanti di uno sventurato piccolo paese, sul quale non aveva più diritti di quanti ne abbia oggi su Parigi e su Londra. Tuttavia, quando Naaman guarì dalla lebbra per essersi immerso sette volte nel Giordano; quando, per testimoniare la sua gratitudine a Eliseo, che gli aveva insegnato quel segreto, gli disse che avrebbe adorato per riconoscenza il Dio degli ebrei, riservandosi però la libertà di adorare anche il Dio del suo re e ne chiese il permesso a Eliseo, il profeta non esitò a concederglielo. Gli ebrei adoravano il loro Dio, ma non si meravigliavano del fatto che ogni popolo adorasse il proprio. Trovavano giusto che Chemosh avesse concesso un certo distretto ai moabiti, purché Dio ne concedesse uno anche a loro. Giacobbe non esitò a sposare le figlie di un idolatra. Labano aveva il suo Dio, come Giacobbe aveva il suo. Ecco degli esempi di tolleranza presso il popolo più intollerante e crudele dell'antichità: noi lo abbiamo imitato nei suoi assurdi furori, e non nella sua indulgenza.
È chiaro che chiunque perseguiti un uomo, suo fratello, perché questi non è della sua opinione, è un mostro. Questo è indiscutibile. Ma il governo, i magistrati, i principi, come si comporteranno con coloro che professano un culto diverso dal loro? Se sono stranieri potenti, è certo che un principe farà alleanza con loro. Il cristianissimo Francesco I, si alleerà con i musulmani contro Carlo V re cristianissimo. Francesco I darà denaro ai luterani di Germania per sostenerli nella loro rivolta contro l'imperatore, ma comincerà, secondo l'uso, col far bruciare i luterani che sono nel suo regno: li finanzia in Sassonia per ragioni politiche; li brucia, per le stesse ragioni, a Parigi. E cosa succederà? Le persecuzioni fanno proseliti; e ben presto la Francia sarà piena di nuovi protestanti. Dapprima, essi si lasceranno impiccare; poi impiccheranno a loro volta. Ci saranno guerre civili, poi verrà la notte di san Bartolomeo; e questo angolo del mondo sarà peggio di tutto quanto gli antichi e i moderni dissero dell'inferno.
Insensati, che non avete mai saputo adorare con purezza di cuore il Dio che vi creò! Sciagurati, che non avete imparato niente dall'esempio dei noachidi, dei cinesi, dei parsi e di tutti i saggi. Mostri, che avete bisogno di superstizioni, come il becco dei corvi ha bisogno di carogne! Vi è già stato detto, e non c'è altro da dirvi: se nella vostra patria ci sono due religioni, gli uomini si scanneranno a vicenda; se ce ne sono trenta, vivranno in pace. Guardate il Gran Turco: egli governa dei ghebri, dei baniani, dei cristiani greci, dei nestoriani e dei romani. Il primo che tenta di provocare un tumulto viene impalato, e tutti vivono tranquilli.
II
Di tutte le religioni, la cristiana è senza dubbio quella che dovrebbe ispirare maggiore tolleranza, sebbene, sino ad oggi, i cristiani si sian mostrati i più intolleranti degli uomini.
Gesù, che si degnò di nascere nella povertà e nell'umiltà, come i suoi fratelli, non si degnò mai di praticare l'arte dello scrivere. Gli ebrei avevano una legge scritta fin nei minimi dettagli, e noi non possediamo una sola riga di mano di Gesù. Gli apostoli si divisero su parecchi punti: san Pietro e san Barnaba mangiavano carni proibite con i neocristiani stranieri e se ne astenevano con i cristiani ebrei; san Paolo rimproverò loro tale condotta; questo stesso Paolo, fariseo (discepolo del fariseo Gamaliele che aveva perseguitato con furore i cristiani), rompendo poi con Gamaliele, si fece a sua volta cristiano, e, più tardi, al tempo del suo apostolato, si recò a sacrificare nel tempio di Gerusalemme. Osservò pubblicamente per otto giorni tutte le cerimonie della legge giudaica, cui aveva rinunziato; vi aggiunse, anzi, devozioni e purificazioni: insomma «giudaizzò» in tutto e per tutto. Il più grande apostolo cristiano compì per otto giorni le stesse cose per cui oggi gran parte dei popoli cristiani condannano gli uomini al rogo.
Teuda, Giuda si eran detti «Messia», prima della venuta di Gesù. Dositeo, Simone, Menandro si dissero tali dopo Gesù. Sin dal primo secolo della Chiesa, prima ancora che fosse conosciuto il nome di «cristiano», c'erano già una ventina di sette in Giudea.
Gli gnostici contemplativi, i dositeani, i cerinzi esistevano già prima che i discepoli di Gesù avessero preso il nome di «cristiani». Ci furono ben presto trenta Vangeli, ognuno dei quali apparteneva a una diversa comunità; e sin dalla fine del I secolo si possono contare trenta sette di cristiani in Asia Minore, in Siria, in Alessandria ed anche in Roma.
Tutte queste sette, disprezzate dal governo romano e nascoste nell'oscurità, si perseguitavano tuttavia le une contro le altre nei sotteranei in cui strisciavano, scagliandosi ingiurie; era tutto quello che potevano fare, nella loro abiezione: erano quasi tutte composte dalla feccia del popolo.
Quando, infine, alcuni cristiani ebbero accolto i dogmi di Platone e mescolato un po' di filosofia alla loro religione, che separarono da quella ebraica, diventarono a poco a poco più rispettabili, ma sempre divisi in tante sette, senza che arrivasse mai un solo momento in cui la Chiesa cristiana fosse unita. Essa ebbe origine in mezzo alle divisioni degli ebrei, dei samaritani, dei farisei, dei sadducei, degli esseni, dei giudaiti, dei discepoli di Giovanni, dei terapeuti. Fu divisa fin dalla culla, lo fu perfino durante le persecuzioni che ebbe a patire talvolta sotto i primi imperatori. Spesso il martire era considerato un apostata dai suoi confratelli, e il cristiano carpocraziano moriva sotto la scure del boia romano, scomunicato dal cristiano ebionita, il quale era a sua volta anatemizzato dal sabelliano.
Questa orribile discordia, che dura da tanti secoli, è una grande lezione che dovrebbe spingere a perdonarci l'un l'altro i nostri errori: la discordia è la piaga mortale del genere umano, e la tolleranza ne è il solo rimedio.
Non c'è nessuno che non convenga su questa verità, sia che mediti a sangue freddo nel suo studio, sia che esamini pacatamente la questione con i suoi amici. Perché allora quegli stessi uomini che, in privato, ammettono l'indulgenza, la benevolenza, la giustizia, insorgono in pubblico con tanto furore contro queste virtù? Perché? Perché l'interesse è il loro dio e così sacrificano tutto a questo mostro che adorano.
«Io posseggo una dignità e una potenza, attribuitemi dall'ignoranza e dalla credulità: cammino sulle teste degli uomini prosternati ai miei piedi: se essi si sollevano da terra e mi guardano in faccia, sono perduto; bisogna dunque che li tenga giù con catene di ferro.»
Così han ragionato uomini resi potentissimi da secoli di fanatismo. Essi hanno sotto di loro altri potenti, e costoro ne hanno altri ancora, e tutti si arricchiscono con le spoglie del povero, si ingrassano col suo sangue, e ridono della sua imbecillità. Essi detestano tutti la tolleranza, come i faziosi arricchitisi a spese della collettività hanno paura di rendere i conti e, come i tiranni, temono la parola «libertà». E per colmo, assoldano dei fanatici che urlano: «Rispettate le assurdità del mio padrone, tremate pagate e tacete!»
Fu così che ci si comportò per lungo tempo in gran parte del mondo. Ma oggi, che tante sette si bilanciano con i loro poteri, quale partito prendere nei loro confronti? Ogni setta, come si sa, è sinonimo di errore: non ci sono sette di geometri, di algebrici, di matematici, perché tutte le proposizioni della geometria, dell'algebra e dell'aritmetica sono vere. In tutte le altre scienze si può sbagliare. Ma quale teologo tomista o scotista oserebbe affermare seriamente di essere sicuro del fatto suo?
Se c'è una setta che ricordi i tempi dei primi cristiani, essa è senza dubbio quella dei quaccheri. Nessun'altra somiglia di più alla comunità degli apostoli. Gli apostoli ricevevano lo Spirito, e i quaccheri anche. Gli apostoli e i loro discepoli parlavano a tre o quattro per volta nelle loro assemblee, che si tenevano al terzo piano, e i quaccheri fanno lo stesso a pianterreno. Alle donne era permesso, secondo san Paolo, di predicare, e, sempre secondo lo stesso santo, era loro proibito; le quacchere predicano in virtù della prima concessione.
Gli apostoli e i loro discepoli giuravano con un «sì» o con un «no»; e i quaccheri giurano allo stesso modo.
Nessun segno di distinzione addosso, nessun modo di vestire diverso fra i discepoli e gli apostoli; e i quaccheri hanno maniche senza bottoni e son tutti vestiti alla stessa maniera.
Gesù Cristo non battezzò nessuno dei suoi apostoli; i quaccheri non sono battezzati.
Sarebbe facile spingere più lontano questo parallelo; e ancora più facile mostrare quanto la religione cristiana dei nostri giorni differisca dalla religione che Gesù praticò. Gesù era ebreo, e noi non siamo ebrei; Gesù si asteneva dalla carne di maiale, animale immondo, e dalla carne di coniglio, perché esso rumina e non ha l'unghia fessa; noi mangiamo sfacciatamente il maiale perché per noi non è immondo, e mangiamo il coniglio, che ha l'unghia fessa e non rumina. Gesù era circonciso, e noi conserviamo intatto il nostro prepuzio. Gesù mangiava l'agnello pasquale con la lattuga, celebrava la festa dei tabernacoli, e noi non lo facciamo. Osservava il sabato, e noi lo abbiamo cambiato; sacrificava, e noi non sacrifichiamo più.
Gesù nascose sempre il mistero della sua incarnazione e della sua dignità: non disse mai di essere uguale a Dio, e san Paolo dice apertamente nella sua Epistola agli Ebrei che Dio creò Gesù inferiore agli angeli; ma, nonostante tutte le affermazioni di san Paolo, Gesù fu riconosciuto Dio al concilio di Nicea.
Gesù non regalò al papa né la marca di Ancona, né il ducato di Spoleto; e tuttavia il papa li possiede per diritto divino.
Gesù non fece un sacramento né del matrimonio né del diaconato; eppure, per noi, il diaconato e il matrimonio sono sacramenti.
Se l'esaminiamo a fondo, la religione cattolica, apostolica e romana è, in tutte le sue cerimonie e in tutti i suoi dogmi, l'opposto di quella di Gesù.
E con questo? Dovremmo forse tutti giudaizzare, perché Gesù giudaizzò per tutta la vita?
Se, in fatto di religione, fosse permesso di ragionare in modo coerente, è chiaro che dovremmo farci tutti ebrei, perché Gesù Cristo, nostro salvatore, nacque ebreo, visse ebreo, morì ebreo e disse chiaramente di essere venuto per compiere e adempiere la religione ebraica. Ma è più chiaro ancora che noi dobbiamo tollerarci a vicenda, perché siamo tutti deboli, incoerenti, soggetti all'incostanza e all'errore. Un giunco piegato dal vento nel fango dirà forse al giunco vicino, piegato in senso contrario: «Striscia come me, miserabile, o presenterò un'istanza perché ti si strappi dalla terra e ti si bruci»?

13 agosto 2006

PENSIERI DI FERRAGOSTO




di Rosanna Oliva




Anche io, come tanti, sono angosciata per le distruzioni in Libano,che ho visitato da turista nel settembre scorso e dove ho visto con i miei occhi come la gente convive e accoglie con cortesia gli stranieri, senza divisioni etniche e religiose. Purtroppo i poteri forti che strumentalizzano la povera gente col fanatismo religioso e col denaro traggono profitto proprio dalle stragi di innocenti e di patrimoni naturali e storici ineguagliabili. Che tristezza!

Se vuoi leggere la cronaca del viaggio di cui sopra vai su http://www.associazionearcheologicaromana.it/Aar_viaggi.htm