18 febbraio 2006

SIAMO TUTTE STUPRATE



Si, ci sentiamo così….. dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso di un uomo che ha violentato una ragazzina di 14 anni, perchè in caso di non illibatezza, lo stupro è meno grave. E’ una sentenza agghiacciante che ci ferisce nel cuore, nei nostri sentimenti di donne, di madri, di sorelle.

Quale mostruoso senso della vita fa dire a delle toghe, in questo caso veramente nere, che se una donna non è vergine .. il suo valore e’ dimezzato? Come possono prendere in considerazione l’imene di una ragazzina e non la sua sofferenza? Il degrado dell’ambiente in cui ha vissuto, la concupiscenza di uomini senza scrupoli che l'hanno usata quando ancora era bambina, uomini che avrebbero dovuto proteggerla, e invece come animali hanno sfogato su di lei i loro istinti? Oppure il senso di abbandono e di vuoto che deve aver provato di fronte all’incapacità della madre a difenderla?

E’ il trionfo dell’oscurantismo. E’ come risvegliarsi nell'incubo di una nuova Inquisizione. LA VIOLENZA SESSUALE E' MENO GRAVE SE COMMESSA SU UNA DONNA CHE HA GIA' AVUTO ESPERIENZE SESSUALI. E se fosse stata commessa a danno di “un'illibata”, saremmo davanti al caso di violenza sessuale di serie A? Per non parlare dello stupro di una donna non vergine, maggiorenne…. magari con gonna (ricordate…..?)

Ecco perché, …non è più rinviabile un’autocrita dell’informazione al femminile. E noi giornaliste del Servizio Pubblico dobbiamo essere in prima linea perchè dobbiamo rendere al pubblico un servizio nel senso piu' ampio della parola. Metterci dalla sua parte perche' paga un canone per conoscere la verita', e paga un canone anche per chi non ha gli strumenti per far sentire la propria voce, anche se sono tanti. Un esempio: sabato a Napoli hanno manifestato migliaia di donne in difesa della legge sull'interruzione volontaria della gravidanza. Altre migliaia hanno sfilato a Roma…..i media sembra che non se ne siano accorti.

NON LASCIAMO A GIORNALISTI, GIUDICI, POLITICI, PRETI, ECC. ECC. .... DI SCRIVERE LA NOSTRA STORIA, IL CODICE DEI NOSTRI DIRITTI


Nessun commento: