26 luglio 2006

Riflessioni e una misteriosa poesia caduta dal cielo


Abbiamo ricevuto da Giovanna Rossiello, amica e collega del TG1, alcune riflessioni sparse durante una passeggiata al parco. Comincio ad inserire il post, poi costretta a lasciare, lo salvo come bozza. Ci torno il giorno dopo e cosa trovo? Una poesia in inglese nel bel mezzo dello scritto. Parla del cielo e sembra proprio caduta dal cielo. E' firmata: Charles Abshire. Comincia allora una forsennata ricerca nel web di questo signore. Finisco così tra i caduti a Pearl Harbor e tra quelli caduti nel corso di una vita normale. Mi chiedo...possibile che sia una poesia che viene da un'altra dimensione? Essendo, come amo definirmi, una studiosa dello spirito, nulla mi sembra increbile......In realtà, scorpro che si tratta di una poesia di un blogger americano. Come siano finiti i suoi versi tra i pensieri di Giovanna non so....forse è un hacker e sa entrare negli spazi altrui.....forse è stato solo uno scherzo informatico o del destino!!! Comunque siccome è accaduto e siccome la sua poesia ha un qualche trasalito d'immenso, la riporto nella sua lingua originale e poi tradotta in italiano, non bene ovviamente (è difficile cogliere il senso di un pensiero scritto o parlato, figuriamoci di una poesia) da me.

"Passeggiatina all'alba oggi. Porto il cane al Cimitero dei Fancesi sulla Camilluccia. Erano le sette e un quarto, non c'era nessuno, neanche gli elicotteri per il vertice. Mi sono chiesta : ma è prudente fare il giro del parco da sola? A quest'ora, mentre tutti dormono o sono in ferie?

Dal nulla spuntano due uomini a cavallo, nella penombra. Mi ricordano i princi di fanciullesca memoria. Erano due carabinieri .....belli, inappuntabili, sorridenti e gentili. Siccome amo i cavalli, mi sono fermata a parlare con loro. Così ho potuto accerezzare....i cavalli!!! Ne ho uno anche io , lo tengo nella Tuscia. Wiston Curchill diceva che un'ora passata a cavallo non è mai un'ora persa. Ho fatto un secondo giro del parco, amo gli anelli, il giro completo del parco e poi esco e trovo altri due carabinieri. Magnifico! Che sorveglianza! Mi sono sentita in un paese civile , in una città amica che mi proteggeva. Peccato che accada solo quando ci sono incontri internazionali ad alto livello. Vi sentite protette quando d'estate rimanete sole in città?

A luglio in Sardegna ho scoperto per caso un piccolo paese, Castedias, il cui centro storico è formato da un carcere. Un grande carcere di fine ottocento costruito dagli stessi carcerati. Tante celle, tante storie. Mi ha commosso quella di un ragazzo di 22 anni, povero povero, che aveva rubato due mucche e per questo condannato a 2 anni. Un anno a mucca! Ma questo carcere consentiva anche ai reclusi che non avevano commesso reati gravi, di adottare, se volevano uno dei bambini abbandonati in istituto. Come cambiano i tempi. Oggi almeno a Roma, nella XX circoscrizione, è impossibile prendersi cura dei bambini che stanno in istituto. Troppa burocrazia, troppe ipocrisie...Stiamo seppellendo sotto fogli e timbri i rapporti umani. Allora che senso ha chiedere denaro per i bambini bisognosi, se poi non ci si può nenache avvicinare a loro? E non parliamo di adozioni e /o affidi. Ipocrisie....intanto raccontiamo che in Africa milioni e milioni di bambini muoiono di sete, di fame , per i vaccini che non hanno, perchè cadono sulle mine, perchè lavorano in età e luoghi impossibili. Ma noi del ricco occidente che facciamo? Diamo solo i soldi. E per dare una mano a chi sta già qui? Siamo interdetti.

Vorrei tanto cambiare .....tante cose


E questa è la poesia

I feel my soul within me begin a flight.
It travels up the spires tall,
Man made, of which one day will fall.
Up, and up, and up some more,
Then ponders deep for what's in store.
Seeing streets, and towns, and cities grand,
One day be gone, they will in this land.
Rid the world one day will be,
The filth that covers it from sea to sea.
Trash, concrete, plastic cups,
Are good in their own right,
But when is enough, enough?
Father time will rid all bad,
For beautiful is natures pad.
Look past the streets and grime,
To the Earth beneath, yes, hear the chime.
The ping of clarity, the wavelength of peace,
This Earth is one that in time will be this.
A haven of quiet, not loud, mean noise,
A rest for the working, a scene so poised.
But what brought on this revelation?
What triggered this outpouring of Eden?
Ah yes! Look up, and see God's good works,
See the planets, galaxies, and stars from the Earth.
All cannot be removed in any short order,
For the distance is a seperator, yes, a border.
As atomic fusion lights the sky,
We're warmed in the day,
Dazzled in the night.
What are mere humans to this theater grand,
Who just look up and take in all their eyes can.
To see this beauty, and understand about time,
Is an impossible feat for our mere earthling minds.
Fixed in our mind, etermity is,
But understand it truly we cannot, try to if you can.
These heavenly bodies are truly amazing,
For their value of time is something altogether razzing.
For a lifetime of 80 years, multiply that by a billion,
Then throw in a million or two, to this crazy equation.
That's just a childhood, to these aewsome things grand,
For even after death, there's a lingering sound.
A band playing into the night, telling of who was here,
Yes, a black hole, a pulsar, or a neutron star.
These tell of a star long gone,
And say, "we're all that's left, rejoice at this dawn."
For these things are what is after the stars fiery death,
A new beginning, a dawn so to speak, as time they enmesh.
Time pities no one, nothing or any,
Truly impartial to all creation's beings.
So the next time you look into the heavens above,
Think not just of beauty, or love for it of.
Think of time, power, glory, and awe,
And praise the one on high, who created it all.
Charles Abshire



Guardo le luci celesti e
sento che la mia anima comincia a volare.
Vola su alte spirali e vede

la creazione dell'uomo
dalla quale un giorno precipiterà.
Su, su, e ancora più su,
vede ogni cosa:
strade e città… grandi città.
Un giorno dopo l'altro se ne va

ma verrà un giorno in cui il mondo sarà libero,
libero dalla sporcizia che lo ricopre da mare a mare.
Troppa sporcizia! Ma quando è troppa?
Quando i tempi saranno benevoli,

quando i tempi saranno maturi ci libereremo
dalla troppa sporcizia.
Solo allora sentiremo risuonare la Verità,
l’onda lunga della pace
In quel giorno la Terra sarà
un porto di quiete,

i rumori dolci.
Un luogo equilibrato dove lavorare,

dove conoscere, dove vivere.
Perchè questa rivelazione?
Chi mi ha mostrato l’Eden?
Il cielo.

Guardalo! Guarda la creazione di Dio:
i pianeti, le galassie, e le stelle.
Nessuno può cambiare il loro ordinamento perfetto,

nessuno può toglierli dal loro posto,
la distanza è il loro confine.
Da bellissime luci di fusione atomica,
Noi siamo scaldati di giorno,
abbagliati di notte.
Ma cosa ci facciamo dentro questo grande teatro?

Cosa resta nei nostri occhi di questa bellezza infinita e
dell’infinito tempo da cui esiste?
L’eternità non trova asilo nella nostra mente.
Prova con questa matta equazione:
prendi una vita di 80 anni, la moltiplichi per un miliardo
poi per un fattore esponenziale di un milione o due.
E siamo solo all’infanzia.
Ma anche dopo la morte c’è un suono lungo.

Un nastro che gira nella notte a raccontare di chi era qui.
Sì, come un buco nero che racconta la storia di una stella.

"Noi siamo andate via, siate felici della vostra alba."
Ma dopo la morte c’è un nuova nascita,
una nuova alba, un nuovo inizio.
Inizio, alba sono parole che usiamo per rendere compatibile il tempo,

ma il tempo non compatisce nessuno, nulla o alcuno,
è davvero imparziale con tutti.
Quindi la prossimo volta che guarderai nei cieli,

non pensare solo alla bellezza.
Pensa al tempo, al suo potere, alla sua gloria,

e con timore loda Chi è al di sopra del tempo stesso e lo ha creato.

Charles Abshire

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