01 settembre 2006

RIFLESSIONI SULL'USIGRAI CHE VERRA'












di Giovanna Rossiello

Rai: nuovo CdA, nuovi direttori. Sono le urgenze che tutti conoscono .

Ma è urgente anche un nuovo codice di comportamento tra i giornalisti del servizio pubblico e i cittadini , e tra gli stessi giornalisti. Per dare un segnale di rinnovamento all’interno dell’ Usigrai , il sindacato dei giornalisti Rai il cui congresso si terrà in ottobre, credo che si debba provare a fare quel tipo di sforzo che , tanto per fare un esempio , vede impegnato il centrosinistra con il partito democratico. I dirigenti del centrosinistra lo vogliono davvero? Quanto lo vogliono? Ma è quello l’approdo naturale al quale guardano i quattro milioni e mezzo di italiani che hanno partecipato alle primarie .

Nella nuova squadra Usigrai è necessaria una forte sintonia , pur nella diversità, tra i “valori” di chi ha scelto di lavorare nel servizio pubblico. Qualche volta il sindacato ha dato l’impressione di un “pensatoio” di pochi eletti che decidono per tutti ma decisioni verticistiche danno l’impressione di non sentirci tutelate/i perché c’è sempre qualche puro più puro che ti epura , a prescindere.

Ecco penso, per esempio, che il nuovo governo dell’Usigrai non debba percepire il Coordinamento delle giornaliste come entità che vuole cose diverse dalla Commissione Pari Opportunità dell’Usigrai e viceversa. Penso a due entità complementari con ruoli diversi che però hanno valori e scopi condivisi. E insieme arrivano a risultati condivisi.

E’ molto sgradevole la sensazione di contrapposizione e di verità che vengono dall’alto, che danno l’impressione di partecipare ad una gioiosa macchina di consensi che poi comunque escluderà le persone corrette, ”le cosiddette anime belle“, quelle tollerate ma marginali. E a proposito di ”anime belle ”, per altri versi, il mio pensiero va ad Angelo Frammartino, il ragazzo morto nella sua missione di solidarietà a Gerusalemme. Una bella figura di giovane impegnato, con tanti ideali di giustizia, che ha fatto notizia solo da morto.

Notizie. Criteri di notiziabilità. Da qualche parte bisogna ricominciare: ricominciamo da una squadra forte che abbia senso di responsabilità, di buon senso e combatta i pregiudizi sulle notizie. I comportamenti civili che fanno capire che “un altro mondo è possibile “ possono diventare notizie da mettere in pagina ?O devono continuare a meritare poche righe tra le brevi? Personalmente credo che i giovani guardino sempre meno tv generalista e navighino con interesse su internet perché lì c’è più pluralismo che nei notiziari ingessati.

Ora in attesa di cambiamenti che mi auguro tengano sempre più conto della “partecipazione dal basso “ alla confezione del giornale , guardo con molta simpatia alle uscite del Coordinamento delle giornaliste Rai. Una boccata di aria fresca e voglia di stare sulle cose, sui temi, in modo partecipato e condiviso. Mentre mi aspetto che la prossima Commissione Pari Opportunità possa essere molto operativa e in grado di portare a casa risultati concreti per tutte le colleghe con la carriera bloccata da troppo tempo.

Infine, a proposito di curricula mi auguro che l’intreccio tra televisione, web e telefonia, ci vedrà tutte coinvolte con le nostre competenze e talenti per espandere l’ offerta informativa della Rai. Nel suo contratto di servizio la BBC parla di lealtà nei confronti dei cittadini. Io credo che il compito della squadra Usigrai dopo ottobre dovrà essere di una grande lealtà nei confronti delle colleghe e dei colleghi che sono stati discriminati o messi da parte perché volevano portare più idee e più punti di vista nella confezione del telegiornale.

Avremo un sindacato rinnovato in grado di costruire il suo congresso come progetto culturale per tutta l’Azienda se sarà arricchito dal contributo di tutti- colleghe e colleghi - che sono disposti ad essere attori del cambiamento che è già in atto .”



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