25 novembre 2009

GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE. A Erika B. direttrice di banca che aiutava i conti poveri prelevando dai ricchi.



di Grazia Gaspari

Grandi donne, sconosciute donne che nell’anonimato dedicano se stesse agli altri. Eppure sono costantemente oggetto di violenza morale e fisica. Un dato emblematico: nel mondo, ogni 8 minuti, ne viene uccisa una.
Oggi, un omaggio ad una direttrice di banca tedesca, che ha messo in gioco tutto: carriera, denaro, posizione sociale, per aiutare chi era in difficoltà. La sua identità non è stata resa nota, la chiameremo anche noi, Erika B. L’hanno paragonata ad un moderno Robin Hood, ma il leggendario personaggio non è mai esistito, lei sì.


I FATTI. Erika B. dirigeva una filiale della Vr Bank a Bornheim, un paese di 1.500 abitanti alle porte di Bonn. Dal dicembre 2003 al febbraio 2005 ha segretamente trasferito da conti correnti "ricchi e grossi" a conti "poveri" ben 7,6 milioni di euro. Obiettivo: evitare la chiusura di alcuni conti in rosso (117). Non appena i conti "poveri" tornavano normali, trasferiva di nuovo il denaro sui conti “ricchi” dai quali aveva prelevato. In tutta questa serie di operazioni è risultato mancante circa un milione di euro. Probabilmente gli interessi bancari che in qualche modo dovevano essere conteggiati, le perdite di chi non è riuscito a risalire Quel che è certo - scrive la Bild - è che Erika B. non ha mai intascato un euro per sé.
E’ stata condannata a 2 anni con la condizionale e a rimborsare la somma mancante.“E' stata una scelta difficile arrivare ad una sentenza giusta – ha dichiarato il magistrato - Da un lato siamo di fronte a gravi danni finanziari recati a persone, dall'altro si è trattato di un comportamento non dettato dalla ricerca dell'utile personale, quindi abbiamo affrontato un caso radicalmente diverso dai soliti".
La direttrice della filiare della Vr Bank, vivendo in un piccolo paese, conosceva i problemi economici e finanziari di alcuni concittadini, le loro difficoltà ad accedere ad un prestito e conosceva altrettanto bene l’ammontare degli opulenti conti di altri. Così con semplici operazioni di trasferimento risolveva crack di piccole aziende, sconfinamenti di imprese commerciali, situazioni familiari drammatiche e così via.
Ora è lei in difficoltà. E’ stata licenziata in tronco, non possiede più immobili, né assicurazioni sulla vita. Vive con una pensione minima di 1000 euro.

Come è ingiusta la giustizia giusta

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