25 agosto 2006

UN APPELLO DELLE DONNE IRANIANE CONTRO LA PENA DI MORTE. UNA FIRMA CONTRO IL SILENZIO

di Giovanna Rossiello TG1

La violenta morte di Hina, la ragazza pachistana uccisa a Brescia dal padre, la questione Libano, il terrorismo internazionale ripropongonoil problema di quanto sia difficile la strada del dialogo , ad ognilatitudine, in ogni regione del mondo. Ancora troppi sono i casi dicrudeltà nei confronti dei più deboli, a partire dalle donne, inIran così come in Italia. Ma nessuna cultura, nessuna religione ,nessun patriarcato può permettere la violenza contro le donne.Combattere questa "missione impossibile " è un impegno di noi tutte .

Per questo vi giro e vi invito a firmare questo appello delle donne iraniane.

Una firma contro il silenzio"Nel mese di luglio, in piena crisi irachena e mediorientale, ilregime teocratico di Tehran, con la Guida Suprema Ali Kamanei e ilPresidente Mamoud Ahmadinejead, ha confermato l'esecuzione dellacondanna a morte emessa nei confronti di una ragazza di sedici anni,minorata mentale, arrestata e processata nel tribunale della citta'di Nekah, insieme al padre tossicodipendente da oppio.Contemporaneamente, la Corte Suprema di Giustizia ha confermato lasentenza capitale per Delara Darabi, diciannove anni, minorenne all'epoca del reato contestato: un'omicidio in realta' commessodal suo fidanzato, condannato "solo" a dieci anni di prigione.
Nei mesi scorsi, le esecuzioni capitali di Delara e di un'altraminorenne, Nizanin, condannata per aver ucciso un uomo che cercava diviolentarla nel parco pubblico della città di Mashad, erano state sospese anche a seguito delle proteste dell'opinione pubblica internazionale e delle associazioni per la difesa dei diritti umani.

"La condanna a morte di adolescenti", aveva sottolineato AmnestyInternational, che qualche giorno fa ha rinnovato alle autoritàiraniane la richiesta di porre fine all'uso della pena capitale suiminorenni - "è un'aperta violazione degli obblighi di dirittointernazionale che l'Iran si e' impegnato a rispettare, in quantoStato parte del Patto Internazionale sui diritti civili e politici edella Convenzione dell'Onu sui diritti dell'infanzia."

Ma nonostante la mobilitazione internazionale, tre settimane addietrola sedicenne di Nekah e' stata pubblicamente impiccata, la sentenzacontro Delara confermata, e un'altra giovane, Malek Gorbani,originaria della città curda di Naqadeh, accusata di uxoricidio,aspetta di essere lapidata nella prigione di Oroumieh dove la sentenzaè stata pronunciata.

Lunedì scorso, l'associazione "Reporterssans frontieres" ha chiesto ufficialmente che venga riaperto ilprocesso per l'assassinio della fotoreporter irano-canadese ZharaKazemi morta tre anni fa nella prigione di Tehran, dove era statarinchiusa dopo essere stata arrestata mentre fotografava unamanifestazione di donne che chiedevano notizie sui propri parentiincarcerati.Il regime teocratico dei mullah sfrutta la nuova crisi mediorientaleper stringere sino in fondo il cappio sui diritti delle donne iraniane,ma di tutto questo sulla stampa non c'e' notizia.

A microfonichiusi sul Paese reale, con l'attenzione della comunità internazionale concentrata sugli sviluppi della guerra israelo-libanesee sulla situazione irachena, gli ayatollah sperano di continuare laloro feroce politica repressiva verso le donne, spacciando una patriarcale e violenta misoginia per rispetto del dettato religioso. Noi sappiamo che bastonare, violentare, uccidere bambine, adolescenti e donne, spesso mogli e figlie, costringere milioni di esseri umani di sesso femminile alla clausura, all'analfabetismo, a matrimoni violenti e infelici, al marciapiede - l'Iran ha il triste primatodelle adolescenti che scappano di casa per la povertà o per sfuggire astupri in famiglia, finendo poi spesso nel mercato della tratta delle prostitute - non fa parte dell'lslam. Il profeta Muhamad fu ilprimo a vietare che le bambine fossero seppellite vive, come si faceva al suo tempo. L'Associazione Donne Democratiche Iraniane chiede di sostenere questo appello per i diritti civili delle donne iraniane, edi farsene portavoce presso le autorità iraniane, le autorita'nazionali e internazionali, i giornalisti e le giornaliste della cartastampata e della Tv, le associazioni, le organizzazioni internazionali,quanti e quante hanno a cuore la difesa dei diritti e della dignità delle donne contro ogni violenza e abuso.
Una firma contro il silenzio.Associazione Donne Democratiche Iraniane. Scrivete a:

His Excellency Ayatollah Sayed 'Ali KhameneiThe Presidency Palestine Avenue,Azerbaijan IntersectTehranIslamic Republic of IranFax: 0098 21 649 5880

The Honorable chief of the Judiciary His Excellency Hashemi Shahroudishahroudi@dodgostary.com

His Excellency Jamal Karimi RadMinistry of JusticePark-e ShahrTehranIslamic Republic of IranFax: (+98) 21 311 6567

Repubblica Islamica dell'IranAmbasciata presso lo Stato ItalianoVia Nomentana, 361,00162 Roma (RM)Fax: (+39) 06.86328492embassiran@rome-hotmail.com

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