09 luglio 2013

I PRINCIPI IRRINUNCIABILI




di Grazia Gaspari 

Quando alcune settimane fa ho appreso la notizia, che tante volte si è ripetuta, di immigrati morti in mare - da quelle barche che invece di essere una via di speranza sono state una via di morte - il pensiero mi è tornato come una spina nel cuore che porta sofferenza. Ho sentito che dovevo venire qui oggi a pregare. Perchè ciò che è accaduto non si ripeta più”.

Perché ciò che è accaduto non si ripeta più!!! Mentre ascoltavo le parole di Papa Bergoglio, un senso di vergogna mi ha assalito. "Dov'è il sangue di tuo fratello che grida fino a me?".

Proprio così, parabole o meno, cosa ho fatto io che mi reputo anche una  credente e una persona "di sinistra", per fermare quella strage di innocenti? Perché nessuno si è fatto promotore in Italia e soprattutto in Europa  di una qualsiasi vera azione per mettere fine alla mattanza? Perché abbiamo lasciato che le frontiere si chiudessero e gli egoismi nazionali prendessero il sopravvento?

E’ anche vero che accanto all’indifferenza, al girare lo sguardo dall’altra parte, tante persone si sono impegnate, hanno teso nel tempo le loro mani verso i fratelli, i compagni più deboli e sfortunati. In prima linea in Italia,  i missionari comboniani. Ricordo ancora  padre Bresciani che utilizzando una piccola chiesa sconsacrata di una traversa di via Cavour a Roma, fondò  l’Acse (Associazione comboniana servizio emigrati)  per   aiutare gli studenti africani ad inserirsi e studiare in Italia per poi tornare nei loro paesi d'origine.

Erano gli anni delle lotte studentesche e noi facevamo volentieri del volontariato per quel senso forte di solidarietà internazionale o di internazionalismo proletario, a seconda del punto di vista da cui si vuol guardare, che allora coinvolgeva tutti noi. 

Ricordo ancora i grandi lavori di pulizia della chiesa asilo di piccioni, le piccole schede scritte a mano per segnare problemi e bisogni delle persone. Ricordo soprattutto quell’anziano comboniano che stava lì dalla mattina alla sera o meglio a notte fonda. Instancabile nel cercare fondi, aiuti, lavoro e quant’altro per quei ragazzi neri dell’Africa. Allora non dovevano attraversare il mare, ma erano sempre  poveri.
A volte padre Bresciani veniva in sede con qualche bernoccolo in testa. A chi gli chiedeva cosa mai gli fosse capitato,  rispondeva: “nel buio ho sbattuto ad una porta”. In realtà nella chiesa sempre aperta arrivava anche qualche male intenzionato che voleva soldi. Padre Bresciani non li aveva e allora si beccava  calci  e  pugni.  
 
Col passare del tempo l'ACSE è diventata un punto di riferimento per  immigrati  soli o in difficoltà. Altri centri di accoglienza sono sorti, uno a Napoli dove oggi vive, in una casa ricavata dal campanile della chiesa del Rione Sanità,  anche padre Alex Zanottelli dopo anni di missione nelle baraccopoli del Kenya. Le sue battaglie sono famose. Nel 2009 Nigrizia, la rivista dei comboniani lanciava un appello per opporsi alla strage del Mediterraneo, e per chiedere disobbedienza civile alle leggi razziste previste nel pacchetto sicurezza.

"Noi missionari/e sentiamo il dovere di reagire e protestare contro la strage in atto nel Mediterraneo e le leggi razziste contro gli immigrati che arrivano sulle nostre coste. È una tragedia questa, che non ci può lasciare indifferenti: migliaia e migliaia di africani che tentano di attraversare il Mare nostrum per arrivare nell'agognato "Eden". Un viaggio che spesso si conclude tragicamente. Dal 2002 al 2008 sono morti, in maggioranza scomparsi in mare, 42 mila persone, secondo la ricerca condotta a Lampedusa da Giampaolo Visetti, giornalista di La Repubblica. Quasi venti persone al giorno! Il più grande massacro europeo dopo la II Guerra Mondiale che si consuma sotto i nostri occhi.

E qual è la risposta del governo? Chiudere le frontiere e bloccare questa "invasione". E per questo il "nostro" governo ha stipulato accordi con la Libia e la Tunisia. Il 5 gennaio 2009 infatti il Senato ha approvato il Trattato con il governo libico di Gheddafi per impedire che le cosiddette carrette del mare arrivino a Lampedusa. Com'è possibile firmare un trattato con un paese come la Libia che tratta in maniera così vergognosa gli immigrati in casa propria?" 

La sinistra che pure ha una tradizione  in difesa dei diritti umani, contro le discriminazioni razziali, il colonialismo, lo sfruttamento dei popoli e dei territori non è riuscita a raggiungere un qualche obiettivo significativo. .
Bersani il 5 agosto del 2011 andò a Lampedusa.   Allora disse: “Bisognerà al più presto rimettere mano «alla legge Bossi-Fini» perchè «non si tratta di essere buonisti ma con il 'cattivismo' non si va da nessuna parte». «Il Pd  riprenderà l'iniziativa … L'Italia  si deve fare promotrice dell'esigenza di un intervento internazionale che metta fine a questa tragedia. Nessuno davanti a queste stragi può voltare la faccia dall'altra parte e non assumersi le proprie responsabilità».

In realtà sono passati due anni, ma l’Italia non ha fatto nulla, il Pd non ha fatto nulla. Il governo non ha fatto nulla a parte un ministro di colore. Il calcolo politico, le elezioni, la conservazione del proprio relativo potere hanno avuto il sopravvento.

Voglio portare un esempio relativo a quasi cinquant'anni fa. Luigi Pintor in un editoriale dell’Unità del ’64 scriveva a proposito della visita di Ciombe in Vaticano: “Diciamo una cosa molto semplice: Ciombe non deve mettere piede a Roma. 
Il governo italiano deve darne assicurazione all’opinione pubblica democratica, senza nascondersi dietro la non ufficialità della visita del quisling  belga-congolese.
Il Papa ha modo di far sapere in anticipo a questo fantoccio di sanguinari padroni che il Vaticano non gli aprirà le porte. Navighi pure per quelle capitali che sono e restano cittadelle di colonialismo vecchio e nuovo, questo personaggio. Si abbia l’accoglienza che crede dal socialdemocratico Spaak e dai monarchi del Belgio, nel nome dei comuni massacri e della rispettiva vocazione al tradimento.
Non circoli nelle strade di Roma. E se per dissuaderlo il nostro governo, i nostri ministri socialdemocratici e socialisti e cattolici, non si sentono di usare questi argomenti, accampino i motivi di ordine pubblico: se una così losca figura, messa al bando da tutti i liberi paesi d’Africa e del terzo mondo, dovesse arrivare al cospetto della nostra popolazione, certo l'ordine non regnerebbe”

Cos’è che permetteva a Luigi Pintor di scrivere quelle parole?  Non c’è forse più democrazia oggi? Il Pd, la sinistra nel suo complesso,  non sono  diventati  più grandi e più forti?  
         
Ha ragione Papa Bergoglio, «La cultura del benessere  ci porta a pensare a noi stessi – individui, partiti, nazioni -  ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l'illusione del futile, del provvisorio, che porta all'indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell'indifferenza».
Ecco il vulnus, il limite di una sinistra che ha rinunciato o meglio non ha la forza di avere una vocazione maggioritaria. Sì perché una vocazione maggioritaria richiede di porre la persona al centro dell'interesse politico. Richiede lo sdegno morale, l'interesse collettivo al  posto del calcolo di bottega. 

Oggi questo spazio lo sta occupando un Papa, un uomo che antepone la giustizia, la verità la difesa dell'uomo agli opportunismi di tutti i tipi. Ed è stato incredibile ma bello vederlo mettersi in gioco e ammonire da Lampedusa i potenti del mondo: “Perchè ciò che è accaduto non si ripeta più”. Non  teme la Merkel, non teme Obama …. ma serve  un’umanità affranta in nome di una trascedenza superiore, del diritto  e della convinzione che l’uomo è l’unico vero santuario da rispettare e onorare.

Esistono principi irrinuciabili.

Ci sono cose di fronte alle quali non si può restare indifferenti, fare finta di nulla, girarsi dall'altra parte, decidere il proprio comportamento sulla base di logiche di convenienza o di opportunità.

Questa nostra è un'epoca ragionieristica, molto attenta alla media ragionata basata sull'analisi costi benefici, sempre prona alla logica dei sondaggi che riflettono l'opinione mediana di una popolazione sempre più impaurita e preoccupata.
Ma seguire questo tipo di comportamento non ci aiuta di certo ad uscire dalla palude che viviamo. Una sinistra degna di questo nome ha i suoi principi irrinuciabili, i suoi punti di rottura oltre i quali semplicemente loitta, si oppone, contrasta con ogni mezzo.

Pintor è sempre stato un esempio di questo modo di essere sinistra. Quando lui dice "Ciombè non deve venire a Roma" altrimenti saranno problemi di ordine pubblico lo fa perché una comunità civile non può accettare alcuna ragion di stato che comporti la convivenza, seppur momentanea, con un massacratore di popoli. Ha ragione nel farlo. Ha una coscienza, una dirittura morale vera.
Con gli immigrati questa dignità noi la abbiamo perduta. Troppe cose abbiamo permesso che non sono giuste, che non sono civili, che gridano vendetta.

Che un Papa ce lo abbia dovuto ricordare dovrebbe farci pensare. Come è potuto accadere quel che è accaduto?





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