27 aprile 2006

PAROLA D'ORDINE: "PIU' DONNE NEL SINDACATO USIGRAI...AI VERTICI E NELLE COMMISSIONI"





di Iva Testa
Giovanna pone un problema: una paritetica dove la visibilità delle colleghe sia forte, per ottenere risultati concreti sulla vertenza rosa di maggio.

Credo che abbia molta ragione perchè il terreno delle donne è difficile e allora essere tante può essere utile. Credo però che con la vertenza di maggio inizi soltanto il nostro percorso. Riequilibrare la rappresentanza delle donne in RAI sarà frutto di un cammino lungo e denso di ostacoli. La politica, che domina la nostra Azienda, è maschile e lo resterà anche con il prossimo governo. Dobbiamo allora rinforzare la presenza delle donne nel nostro sindacato. Sarà importante il prossimo congresso. Lì dovremo essere capaci di eleggere donne in Esecutivo, nelle commissioni statutarie, e comporre una bella commissione pari opportunità che ha alle spalle molte delegate. E poi lavorare in modo specifico su questo terreno, attente alle leggi e all'Europa. Il percorso del riequilibrio della rappresentanza deve necessariamente partire dal nostro sindacato, espressione per tutti noi, di autonomia e democrazia.

Diventa di conseguenza importante il prossimo congresso Usigrai e questi mesi che ci separano dal congresso possono servire per impostare finalmente con forza e chiarezza un percorso rosa, visibile e operativo.

A questo proposito può essere interessante ripercorrere il nostro cammino in Rai. Si tratta di un cammino visto attraverso i miei occhi, quelli di una donna approdata nell'Azienda a 33 anni, dopo un'attesa di sei, naturalmente disposta a collocarsi nel sindacato che aveva sbloccato la vertenza per l'assunzione. Entrai nel coordinamento delle giornaliste RAI, organismo autonomo e di genere che già verso la fine degli anni ’80 poneva la questione della rappresentanza.. Nel 90, al congresso di Trento dell'Usigrai fui eletta nell'esecutivo assieme alla collega Grazia Gaspari grazie alle giornaliste e alla loro pressione. Un'esperienza sicuramente emozionante.

Poi entrai a far parte nella Commissione pari opportunità Rai, composta da una delegazione sindacale e una aziendale. Durante il rinnovo del contratto integrativo, portammo a casa il quarto mese di congedo per la maternità. Uniche nel panorama giornalistico...

Da allora ad oggi è passato qualche anno..Ma la ribellione alle ingiustizie è rimasta.. Le giornaliste in un documento inviato ai vertici dell’Azienda, chiedono il 50 per cento di tutti i posti di comando. Io sono una di loro, di nuovo con la voglia di combattere. Mi sono candidata nell' esecutivo del prossimo congresso del nostro sindacato. La parola d'ordine è: “donne in esecutivo, nelle commissioni statutarie, nella commissione pari opportunità”...

Riprendiamo il percorso con più grinta perchè possiamo farcela solo insieme, tante, collegate alle donne di Lettera aperta, della Casa delle donne, dei sindacati, di tutti i luoghi dove è possibile stringersi la mano....

Nessun commento: